sabato, giugno 11, 2011

La genesi maligna degli Stati Uniti d’America

Tratto da: http://www.rinascita.eu/

10 giugno 2011

John Kleeves nei suoi lavori (Vecchi trucchi e Sacrifici umani Ed. Il Cerchio- Rimini) addossa la responsabilità di ciò che gli statunitensi sono allo spirito protestante, senza mai nominare la massoneria, e questo è un gran brutto segno, perché può significare che anche costui è infinocchiato in tale movimento. In realtà nella nascita di questo nuovo popolo, l’influenza della massoneria è stata preponderante, e si può dire che i massoni ci hanno messo l’intelaiatura, cioè il disegno e il progetto, e i protestanti il contenuto e la sostanza. Con la scoperta del nuovo mondo e l’emigrazione in esso, ebrei e massoni intuirono subito le enormi possibilità che si dischiudevano; per la prima volta al mondo era data loro la possibilità di plasmare una nuova realtà e un nuovo popolo adattandoli ai loro intendimenti, un popolo fatto su misura per i loro fini, e l’esperimento e la manipolazione sono riusciti in pieno!
I massoni hanno giocato al “piccolo alchimista” con l’intera umanità, applicando in grande ad essa l’opera del “separando” alchemica, interpretata a rovescio naturalmente, e per scopi maligni, come si addice a una setta contro-iniziatica.
È stato detto: “Conoscerete l’albero dai suoi frutti”, e dal tipo di sviluppo, dai metodi usati e dalle caratteristiche del mondo moderno, seducente creatura massonica, si evince che la massoneria riformata del 1717 (che attualmente significa dire il 99,9 % dei massoni che sono in commercio) è un’evidente setta controiniziatica, per difendersi dalla quale, tutti i mezzi o metodi devono essere considerati buoni e leciti, anche quelli poco ortodossi!
L’opera del “separando” alchemica applicata in grande. Si trattava di estrarre fuori dagli altri popoli gli elementi meno radicati, più mobili, dinamici, attivi, intraprendenti e coagularli in un unico sistema o centro. Si è così formato un popolo che ha queste caratteristiche, che è un monopolio dinamico che, come tale, è sbilanciato in se stesso, e per questo ha bisogno di muoversi continuamente e di essere attivo, costringendo magari gli altri popoli a essere passivi, in modo da compensare la propria carica.
Dal momento che gli anglosassoni, tramite Darwin, si ritengono discendenti dalle scimmie e quindi espressione del regno animale, il loro modello comportamentale ricalca quello del lupo capobranco o maschio alfa dominante, che o allontana o uccide o castra gli altri maschi. È noto il fastidio che dà a inglesi e americani l’autonomia e l’indipendenza in tutti i campi degli altri popoli. La grande tragedia è quando il maschio alfa dominante è preso da deliri di onnipotenza, allora non si accontenta più di dominare il suo piccolo branco locale, ma vuole dominare su tutti i branchi del pianeta!
 La fuga dei cervelli in America è la visualizzazione più diretta della costante azione di vampirismo esercitato dagli Usa sugli altri popoli. Da che è venuto a costituirsi, questo popolo non è stato fermo un solo momento, prima con la sfrenata corsa all’oro e alle altre ricchezze del grande territorio, poi con la ridicola corsa all’ovest e qui giunto, già sognava la conquista del mercato d’oriente! Qualcuno ha fatto la conta e pare che dalla loro nascita, gli statunitensi si sono resi protagonisti di una media di una guerra all’anno, sempre di aggressione e di espansione!
La popolazione locale detta dei Pellerossa, rischiava di invalidare i progetti massonici, difatti c’era il pericolo che il loro forte radicamento nel territorio, la loro visione del mondo, il loro modo d’essere tradizionale e la loro forte tempra caratteriale, impregnassero di sé i nuovi venuti se la commistione fosse stata pacifica, e allora decisero di risolvere il problema eliminando il problema stesso!
A dire il vero l’ostilità dei transfughi europei verso i nativi americani era istintiva e perciò fatale, perché fuggiti da un mondo dominato da strutture gerarchiche e da un modello di vita ancora naturale e tradizionale, ritrovarono sull’altra sponda dell’Atlantico lo stesso sistema di vita fortemente ritualizzato.
Anche la guerra agli stati sudisti era inevitabile e proprio per gli stessi motivi, poiché questi erano in prevalenza agricoli, con la conseguente fissazione al territorio, ed erano tradizionalisti. Notate la raffinatezza logica. Questi elementi mobili e meno radicati, piuttosto che la commistione e l’unione con popoli radicati, preferirono mescolarsi e subire l’influenza dei negri, che erano stati sradicati dalla loro terra e quindi erano un popolo di sradicati! Tutto questo in nome di un popolo assolutamente nuovo, incarnazione della casta dei mercanti, avente come unica caratteristica un costante attivismo avveniristico.
La rivoluzione americana e la guerra per l’indipendenza, sono i soliti miti costruiti a posteriori, verità ufficiali posticce ad uso del benpensante borghese, secondo il tipico modo d’operare dei massoni, basato sull’inganno delle due verità. Una verità ufficiale di comodo ad uso del popolo e quindi palese, la funzione della quale è solo di dissimulare una verità più sottile e raffinata che deve rimanere occulta, in modo da essere accessibile solo a una piccola cerchia interna di “eletti” e di “iniziati”.
In realtà sull’altra sponda dell’Atlantico a combattere gli insorti, furono mandati generali massoni con l’ordine preciso di perdere la guerra. Si trattava solo di salvare la faccia per non turbare i sonni del benpensante inglese, attraverso tutta una serie di scaramucce e di finte battaglie caratterizzate da un’incredibile inefficienza delle truppe reali inglesi. L’esercito inglese allenato com’era a combattere e in tutte le situazioni, avrebbe fatto un solo boccone di quei quattro straccioni, ma da una parte e dall’altra si fronteggiavano generali massoni, e la vittoria dei reali avrebbe vanificato i piani per la creazione del “popolo nuovo”.
La chiave del successo di questo popolo, sta nel suo iperattivismo, esteso in tutti i campi e sciolto da ogni vincolo morale, un attivismo che è fine a se stesso e ha solo come unico scopo l’imporsi su tutto, con qualsiasi mezzo o metodo, come vuole la logica del mono polo dinamico. Qualcuno di tanto in tanto paventa l’isolazionismo dell’America Usa pericolo che non si corre minimamente, perché , e questo lo sanno bene anche loro, se si chiudessero in se stessi e si isolassero cessando l’iperattivismo espansivo e diveniristico, andrebbero incontro ad una rovinosa implosione interna e questo per una fatale reazione compensativa.
L’iperattivismo patologico dei nordamericani Usa, è solo un agitarsi isterico di esseri privi di centro, che però è stato scaltramente coperto e nascosto dietro gli ideali del progresso e dell’evoluzione, armi principali della massoneria in questi ultimi due secoli e pilastri portanti del sedicente Mondo Moderno, seducente creatura della setta controiniziatica. Teniamo presente che il divenire è giustificabile e positivo solo se fatto ruotare attorno all’essere, disarticolato dall’essere, gli si rivolta contro e si trasforma in un fenomeno dissolutivo che non porta da nessuna parte. Una civiltà basata sull’essere è certamente più statica, perché l’essere è l’essere e quando si è, si è e basta, non c’è bisogno d’altro, si è sufficienti a se stessi, il divenire non ha senso perché è sentito come una fuga dall’essere, poiché si è, qui, adesso, ora, non domani, nel futuro o in un altro luogo! Non a caso la setta controiniziatica ha esaltato e esasperato l’ideale del progresso e dell’evoluzione, al solo scopo di allontanare l’uomo dall’essere e di creare una massa mobile e sradicata.
Essere costantemente attivi e prendere sempre l’iniziativa, non importa se a proposito o a sproposito, significa ritagliarsi il ruolo di protagonista, costringendo gli altri alla difesa e alla passività e a giocare un ruolo di rimessa. In questo modo, oltre che a imporre il proprio volere e interesse, si impone agli altri la propria direzione di marcia.
È il trucco che si potrebbe definire della lepre, che consiste nel farsi inseguire. Siccome la lepre è veramente bravina nel correre, lei sarà sempre prima e quei fessacchiotti di cani inseguitori saranno sempre degli eterni secondi!
L’ideale dell’evoluzione e del progresso così come quello democratico, interpretati in modo distorto se non addirittura perverso, sono state le armi principali usate dall’illuminismo massonico per manipolare l’umanità e piegarla ai propri fini. Tale evoluzione o progresso più che altro solo tecnico e scientifico, è però sempre e soltanto materiale, sbilanciando così il complesso umano secondo la formula: evolvere materialmente rinculando spiritualmente. Cioè la direzione di tale “progresso” è verso il basso e verso il sempre più finito,materiale, meccanico.
Il finto santarellino David Icke, in polemica con gli autori tradizionali, sostiene che l’età dell’oro è qui, adesso, ora, in questa civiltà tecnologica piena di ogni ben di dio e di diavolerie che rendono comoda la vita e potente l’uomo. Pur nella sua insipienza, costui ha in parte ragione, ma si tratta di una ragione secondaria rispetto a quella degli autori tradizionali, poiché questi espongono la verità secondo il punto di vista dello Spirito. Materia e Spirito sono agli antipodi, perciò è logico e fatale che dove l’uno è al massimo l’altro è al minimo, e quindi l’età dell’oro dello Spirito coincide con l’età oscura della materia e l’età dell’oro della materia è l’età oscura dello Spirito, dando così ragione agli autori tradizionali.
L’evoluzionismo massonico è un inganno poiché cela dei secondi fini, tutto secondo il trucco delle due verità, usato sistematicamente da questa setta. L’idea del “progresso” massonico, è solo il pungolo elettrico messo in mano al bovaro massone e usato per spingere quella vacca dell’umanità nella direzione voluta e a velocità sempre maggiore. Siamo in grave crisi economica, che fare per uscirne? Bisogna rinnovarsi. Innovazione, ecco la nuova parola magica escogitata dalla setta per continuare il vecchio gioco, ripetuta continuamente come una litania in ogni dibattito, congresso, intervista ecc. Ormai anche un bambino si rende conto dell’assurdità logica del progresso continuo e all’infinito, dove la crescita deve sempre essere più di ieri e meno di domani, specie se si tratta di evoluzione tecnica e materiale, perché in questo caso è solo il dare fondo a ogni possibilità e quindi è cristallizzazione. L’altra follia è stata l’applicare questo concetto di progresso al sistema economico, è nato così un sistema che può stare in piedi solo con una continua crescita esponenziale, crescita che deve sempre essere più di ieri e meno di domani! È evidentissimo che si tratta di un trucco usato per imporre il divenirismo continuo, che è solo continuo cambiamento e quindi continuo spostamento e sradicamento, e questo ci porta alla vera funzione degli Usa come monopolo dinamico. Questo continuo cambiamento, è anche di coscienza e esistenziale, ed è soprattutto questo che interessa ai massoni. È stupefacente che dopo due secoli di “progresso” e di “evoluzione” massonici, nessuno si sia accorto che il progressismo di questa setta controiniziatica è in realtà fine a se stesso, cioè non si tratta di evolvere e progredire per raggiungere un fine superiore, elevare se stessi, raggiungere uno stato esistenziale superiore, ma il progresso è fine a se stesso, è puro spostamento e cambiamento, senza alcun altro scopo che questo, è quindi negazione dell’essere e del fisso, e il suo fine è di creare una massa di spostati, di sradicati, di disadattati, tutte cose che nulla hanno a che fare col migliorare se stessi.
Ci sono tre fattori storici che sono accomunati da un unico fine, convergono in un unico punto, e quindi si può dire che siano tre aspetti diversi di un unico problema, tre modi d’azione diversi usati per ottenere un unico scopo. Questi tre fattori, che si presentano sotto forma di ideologie filosofiche e esistenziali, sono: l’evoluzionismo illuminista massonico, l’azione rivoluzionaria marxista e il libero fluire dell’energia di certi spiritualisti da strapazzo.
Tutti e tre questi fattori sono accomunati dalla logica del “fine a se stesso”. L’evoluzionismo massonico è fine a se stesso, cioè si evolve per cambiare, per modificare continuamente la realtà, per impedire di fissarsi a ogni forma fissa, di coscienza o d’altro, eliminando continuamente per sostituzione ogni cosa che possa diventare punto fisso di riferimento.
Marx poi affermerà che l’evoluzione negherà domani ciò che afferma oggi, quindi niente sussiste, solo l’azione rivoluzionaria resta, e, aggiungerei io, il continuo cambiamento e movimento!
L’azione rivoluzionaria marxista è fine a se stessa, cioè non deve avere alcun altro scopo se non se stessa, perché se avesse uno scopo o un fine, come, per esempio, la giustizia sociale o proletaria, questo scopo si dimostrerebbe più forte dell’azione rivoluzionaria e dell’uomo stesso, sarebbe un nuovo centro cui ruotare attorno, un nuovo padrone che esiste di per sé che detterà le sue leggi e che bisognerà servire.
Nel “libero fluire dell’energia”, questa energia deve poter fluire liberamente, perché ogni sua costrizione provoca ingorghi, inceppamenti, coagulazioni, che causano disarmonie, conflitti, sofferenze ecc.
Queste tre ideologie esistenziali sono accomunate dal fatto che il movimento è concepito fine a se stesso, cioè ci si muove, sposta, cambia, non per raggiungere un obiettivo, ma solo per muoversi, spostarsi, cambiare. Il movimento non deve avere alcun altro scopo se non il movimento stesso, e allora è finita per le forme fisse del diritto, della morale, dell’etica; ma sarà pure finita per tutte le altre forme fisse: caratteriali, culturali, religiose, nazionali, etniche, razziali ecc. tutte cose destinate a sparire là dov’è imposto il movimento fine a se stesso, che è anarchismo dissolutivo allo stato puro. Ci troviamo quindi di fronte alla coltivazione, esaltazione, esasperazione del movimento concepito fine a se stesso, azione calcolata e voluta e intrinsecamente malvagia, lo scopo della quale è di eliminare ogni forma fissa, in modo da ridurre l’umanità a una massa amorfa priva di forma e di volere, un semplice materiale plastico da modellare secondo i propri fini.
Morya:” L’alba di un giorno nuovo si leva sulla Terra. Quest’ora non è una corrente, ma un vortice. Ogni volto personale riflette il cielo in fiamme, per il fuoco che divora le vecchie forme”. Forse il signor Morya si è dimenticato di dire che quel fuoco che divora le vecchie forme, è il fuoco che essi stessi hanno appiccato, com’è ormai da prassi ben consolidata su questo pianeta. Coloro che accorrono volonterosi a spegnere gli incendi, sono gli stessi che li hanno appiccati!
Alchemicamente parlando, il movimento è l’opposto della forma, ma si tratta di opposto complementare e non di contrario dialettico. La differenza che c’è tra questi due tipi di estremi, è che gli opposti complementari coesistono e interagiscono tra di loro in armonia, confermandosi e legittimandosi a vicenda, mentre i contrari dialettici sono antagonisti e cercano di eliminarsi a vicenda, l’uno negando la ragione d’essere dell’altro. La distinzione tra opposti complementari e contrari dialettici è quindi molto importante, poiché non sono la stessa cosa e sono governati da leggi totalmente diverse.
Anche in questo caso la setta controiniziatica ha invertito tutto, applicando agli opposti complementari ciò che è tipico dei contrari dialettici e viceversa.
Difatti l’esasperazione del movimento e la sua coltivazione fine a se stessa, ha come conseguenza la negazione della forma, cioè ci si serve del movimento per negare la forma, mentre movimento e forma sono entrambi necessari per sostenere e far funzionare l’Universo, e devono coesistere e interagire armonicamente, cioè in modo non dialettico e non conflittuale.
Un esempio di questa perversione o gestione rovescia noi lo troviamo nella teoria della relatività, poiché questa nega l’esistenza di uno sfondo fisso, e la sua essenza è il dare spiegazione delle misure effettuate in un sistema in movimento rispetto a quelle di un altro sistema in movimento, e la sua ragione d’essere è quella di negare l’esistenza di punti di riferimento fissi.
D’altronde un termine dell’opposto complementare non potrà mai far sparire l’altro, ma solo alterare e pervertire la sua natura e esasperare il suo modo di operare, poiché la relazione esistente tra gli opposti complementari farà si che l’esasperazione o la perversione dell’uno si ripercuoterà anche sull’altro. Esempio: non si può certo dire che gli americani Usa siano solo movimento esasperato, essi hanno anche un’ottima forma, ma questa è priva di contenuto, è come le tombe dei cimiteri monumentali, costruzioni eleganti, grandiose e tirate a lucido, ma celanti cadaveri in decomposizione, ceneri e ossa scheletriche!
Un altro esempio di conflitto tra la forma e il movimento è costituito dai balli moderni, specie dal rock in poi, difatti si tratta di un agitarsi disordinato di tipo epilettico, che segnala la rottura dell’equilibrio tra questi opposti complementari e il conseguente venir meno dell’armonia.

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