sabato, maggio 18, 2013

La crisi europea: il sonno prima della rapina.

Tratto da: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74884&typeb=0&La-crisi-europea-il-sonno-prima-della-rapina-

La crisi europea: il sonno prima della rapina.


di Pino Cabras e Carlo Tia.
Strana e intorpidita atmosfera di maggio. Il grande spauracchio dello spread sembra assopito, abbastanza da non far suonare gli allarmi. Eppure nessuno è veramente tranquillo. Le banche non erogano quasi nulla, il senso di strozzamento dell'economia c'è ancora, e gli annunci di Beppe Grillo sul crollo che ci aspetta in autunno prendono consistenza. Sull'autunno si concentrano tante ansie. Quello che inizierà il 22 settembre non sarà il solito autunno. Quel giorno il popolo tedesco voterà.
Dopo di allora, chiarita la direzione che prenderà la Germania, la crisi si scongelerà pienamente in tutta Europa.
È perciò importante capire quali sono la vera faccia, la vera natura, gli attori principali, i mezzi utilizzati, il disegno ultimo di coloro che stanno demolendo l'Europa, la sua identità e i suoi popoli.
Occorre che afferriamo senza indugio il senso di tutto questo, pronti a trarne le conseguenze.
Ai piani alti non sono fermi. Stanno preparando progetti operativi che proseguiranno la destabilizzazione su scala continentale. Dovremo essere pronti a elaborare politiche e progetti alternativi per impedire alla Troika (composta da Banca centrale europea, Commissione europea e Fondo monetario internazionale) di proseguire nel suo cammino dittatoriale e, contemporaneamente, lanciare un concreto messaggio di speranza a milioni di Europei già in miseria o - come nel caso dell'Italia, della Francia, e, più tardi perfino della Germania - sul procinto di esserlo.
Molti obietteranno: anche la Germania? La Germania no. E invece sì. Il suo debito pubblico supera i 2 trilioni di Euro, molte casse di risparmio di proprietà pubblica sono da tempo in bancarotta tecnica, la Kommerzbank é sta già salvata più volte. Ma queste sono noccioline, in confronto ai numeri di un altro baratro. La Deutsche Bank, ossia il maggiore azionista della Bundesbank e della BCE, ha un record mondiale poco invidiabile: è la prima banca al mondo nella classifica esplosiva del rischio derivati (seguita dalla JPMorgan). L'istituto germanico ha in pancia oltre 55 trilioni di derivati a rischio "subprime". Detta in un'altra maniera, sono più di 55 milioni di milioni di euro, qualcosa come 35 volte il PIL dell'Italia.

È pur vero che il rischio è compensato in parte da posizioni di copertura per 23 trilioni di Euro presso altri grandi istituti bancari. Ma in momenti di crisi acuta un'assicurazione come questa è solo teorica, perché si basa su equilibri da catena di Sant'Antonio.
«Ma niente paura», ironizza Zero Hedge, «questi quasi 56 trilioni di euro di esposizione, se tutto dovesse andare davvero malissimo, sono coperti dai bilanciatissimi volumi di 575,2 miliardi di depositi, ossia appena 100 volte di meno. Naturalmente, nel caso di Deutsche Bank sarebbe a quel punto richiesto un prelievo un pochino più aggressivo del normale, seguendo le orme di Cipro».

I numeri sono da brivido, e gli equilibri fragilissimi, retti su meccanismi di fiducia sempre più volatili. Basta che una sola maglia di questa catena truffaldina si spezzi, e tutto il sistema mondiale salta in aria. A quel punto non ci sarà nessun "Quantitative Easing" o nessuna convulsa stampa di moneta elettronica o cartacea - da parte della FED,della BCE, della Banca del Giappone o della Banca d'Inghilterra, o di una Banca d'Italia rifondata a tempo di record - che potrà salvarci nell'immediato. L'atterraggio non è morbido.

Non c'è mossa politica, anche quelle di chi come noi vuole difendersi, che possa ignorare questa spada di Damocle che pende sulla condizione, già tragica, o sul punto di esserlo, di gran parte dell'Europa.
A Bruxelles sanno benissimo che molti degli istituti finanziari dell'Eurozona navigano in pessime acque. Seguire «le orme di Cipro» è più che un'opzione sul tavolo. La "Direttiva Barnier" sulla regolamentazione dei casi di insolvenza, in corso di preparazione, prevede in ultima istanza la "confisca" - parziale o totale - dei depositi e crediti correlati.
In altre parole,una spoliazione del risparmio dei depositanti.

Naturalmente ,dopo la maxirapina di Cipro,molti cittadini di Eurolandia disertano le banche, o, se già clienti, riducono al minimo i loro depositi. Perciò lo stesso commissario europeo Michel Barnier ha anticipato un provvedimento per far sì che - lo vogliano o no - i 59 milioni di cittadini che non tengono ancora il loro denaro in banca, vadano a depositarlo.
La crisi non è più solo una questione di solvibilità, ma di fiducia nel sistema politico-istituzionale che ci governa dai tempi della rimozione del Muro di Berlino. Un sistema che aumenta via via il tasso di illegalità e illegittimità dei suoi provvedimenti.
La "Direttiva Barnier" è ancora in corso di riservata gestazione. Ma l'impianto é ormai delineato. In pratica, il "salvataggio" di una banca di Eurolandia ricadrà in buona parte sui depositanti-risparmiatori.
Le linee fondamentali della direttiva sono state preannunciate dallo stesso Barnier, durante una recente conferenza stampa. Il testo finale dovrà essere approvato dal Consiglio Europeo del 27/28 Giugno 2013. Non sono da escludere importanti sviluppi che potranno influenzare nel frattempo la stesura finale. Il 18 maggio è la data limite del superamento del tetto del debito USA, inevitabile. Come reagiranno quelle entità impropriamente definite "mercati", ossia gli speculatori finanziari, comprese le grandi banche?

Il tema dei prelievi forzosi dal risparmio depositato in banca non si ferma qui. Il Consiglio europeo del 22 Maggio ha all'ordine del giorno una normativa di coordinamento delle politiche fiscali. Oltre alle misure di armonizzazione fiscale, è prevista la tassazione dei depositi di risparmio: ad esempio, in Francia, i depositi sul "Livret A" - sino ad ora esenti e con un tetto massimo di 25mila Euro - cadranno non solo sotto la scure invisibile dell'inflazione reale (Istat ed Eurostat non calcolano tassi attendibili), ma anche sotto la tassazione imposta ope legis dall'Unione Europea.
Se i depositi verranno confiscati, in tutto o in parte, in caso di insolvenza, e a questo si unirà la tassazione forzosa dei risparmi, queste saranno altrettante scintille che faranno esplodere la polveriera dell'Euro moneta privata.

Niente di nuovo sotto il sole quel che ne conseguirà: il ritiro in massa dai depositi bancari prima, il crollo sistemico delle banche poi, una depressione terrificante infine, dagli esiti imprevedibili.
Quel che resterà dell'Europa potrà soltanto ricorrere alle riserve auree e a quelle in divise straniere "solide": fra queste, data la situazione finanziaria USA, non rientra il dollaro.
Ora come ora non dobbiamo aspettarci nulla da un governo Letta-Berlusconi ad alto tasso Bilderberg. Fin qui il governo si regge e rimane in campo con lo spread basso per consentire ad Angela Merkel di arrivare al 22 settembre, senza aggiungere altri incontrollabili guai ai già troppi disordini, al netto della capacità dei maggiordomi italiani di crearne maldestramente comunque.

Come difendersi, allora? Il tempo è scaduto, e l'opposizione deve crescere molto in fretta. Dovrà elaborare in fretta un piano B, visto che Draghi e soci non lo contemplano neppure. E far diventare quel piano materia di schieramento politico che faccia l'opposto di quel che si è fatto finora.

domenica, aprile 28, 2013

DRP avvisa


 Tratto da: http://www.democraziaradicalpopolare.it/DRP_avvisa_Francesco_Boccia_Paola_De_Micheli_e_tutti_gli_arroganti_quanto_insignificanti_e_mediocri_cortigiani_del_capobastone_paramassone_Enrico_Letta.html

DRP avvisa Francesco Boccia, Paola De Micheli e tutti gli arroganti quanto insignificanti e mediocri cortigiani del capobastone paramassone Enrico Letta, cui si aggiungono maîtresse à penser del calibro di Dario Franceschini e Roberto Speranza: attenzione, perché, ad allargarvi troppo con le vostre pretese di pensiero unico e disciplina da caserma nel PD, farete la stessa fine di Letta Junior, il quale finirà prima o poi come il massone reazionario Mario Monti, preso a pernacchie e pomodori in faccia da parte del Popolo Sovrano…






Il clima è quello descritto in
E Noi di DRP diciamo poche ma chiare parole a personaggi mediocri, grigi e insipienti come i vari Francesco Boccia (ogni volta che parla in televisione, sono migliaia di voti in meno per il PD: si tratta di un perdente nato, politicamente, ancorché fortunato in amore, essendo il compagno della bella e intelligente Nunzia di Girolamo), surreali come Roberto Speranza (solo un’anima morta come Pierluigi Bersani poteva fare di questo insignificante ragazzotto di limitatissime qualità comunicative il capogruppo del PD alla Camera dei Deputati), sgangherati come Paola De Micheli (adesso anche lei va spesso a rappresentare il PD in televisione, incitando gli spettatori piddini a dire: “aridatece la Bindi e la Finocchiaro…”, visto il tasso di insignificanza concettuale e progettuale degli pseudo-ragionamenti della De Micheli), rimbambiti prematuramente come Dario Franceschini (il quale, dopo un apprezzabile finale di legislatura come capogruppo PD alquanto critico del Governo Monti, è tornato ad essere – al netto della barba gauchista e intellettualoide- un tanghero post-democristiano con pulsioni da caporale di giornata verso i dissidenti degno del miglior post-comunista di matrice togliattiana).
Le parole, poche, chiare e dirette che diciamo a tutta questa pletora di improvvisati guardiani della nuova ortodossia piddina di marca napolitanian-lettiana, sono le seguenti: attenti, ragazzi, perché se c’è qualcuno cui si addicano le parole in libertà di Enrico Letta su una classe politica screditata, priva di stima e oggetto di disprezzo presso la pubblica opinione dei cittadini italiani, quel qualcuno sono proprio personaggi senza idee e senza vero spessore progressista come Letta Junior, Boccia, la De Micheli, Speranza, etc..
Attenti, giovani dirigenti e parlamentari nati “vecchi” e polverosi nella vostra sintassi cialtronesca, autoreferenziale e sterile: non pensate di poter ridurre il Partito Democratico (che appartiene anzitutto alla base degli elettori, gli stessi che in questi giorni stracciano le tessere o, meglio ancora, scendono in piazza e occupano le sezioni del partito per dimostrare pubblicamente il proprio dissenso rispetto ad una classe dirigente pasticciona, senz’anima, ipocrita, suicida e priva di un serio progetto strategico) ad una squallida caserma, dove chi dissente rischia l’espulsione.
I parlamentari, così recita la Costituzione, esercitano il proprio ruolo di rappresentanti del Popolo Sovrano senza vincolo di mandato alcuno.
E in un partito democratico e pluralista, specie rispetto ad un governo consociativo di dubbio ethos civile e politico, ci sta senz’altro la legittimità di non votare la fiducia dinanzi alla prospettiva di una riedizione dei disastri che già hanno caratterizzato l’esecutivo Monti, anch’esso sostenuto dalla stessa maggioranza PD+PDL+ centristi vari.
Noi di DRP vigileremo sulle condotte di chiunque voglia improvvisarsi “kapò” e “caporale di giornata” all’interno del PD, prendendo nota di nomi e cognomi e presentando il conto al momento opportuno…
D’altra parte, per le stesse ragioni espresse dai Massoni di GOD in
e da Gioele Magaldi in
siamo propensi a credere che sarà meglio darlo, un bel voto di fiducia all’esecutivo guidato da Enrico Letta. Almeno, fra qualche mese, il fallimento palese di questo vecchio-nuovo governo guidato dal più montiano del PD sarà la più bella dimostrazione che quello che serve all’Italia e all’Europa non sono le ricette proposte da Napolitano-Monti-Letta e Danti Causa sovra-nazionali, bensì un vero cambiamento di paradigma, che sostituisca le mille varianti (di destra e di sinistra, post-friedmaniane e post-giddensiane) della teologia neoliberista con una Weltanschauung schiettamente neo-keynesiana e neo-rooseveltiana.
Si godano il loro momento, Letta e i lettiani, ma sarà un godimento effimero, più ancora di quello di Monti e leccapiedi vari.
E si mediti su quanto è scritto in
perché vi si trovano le linee essenziali per comprendere come il precario successo di oggi sia la base per uno sgretolamento prossimo venturo, dinanzi ad un Popolo Sovrano che non è più disposto a tollerare mirabolanti prese per i fondelli, mentre l’economia reale va allo sfascio e la società italiana ed europea si sta tragicamente disgregando.
LE CITTADINE E I CITTADINI DI DEMOCRAZIA RADICAL POPOLARE (www.democraziaradicalpopolare.it)
[ Articolo del 24-27 aprile 2013 ]

Enrico Letta, un Para-Massone

Tratto da: http://www.grandeoriente-democratico.com/Enrico_Letta_un_Para_Massone_diligente_mediocre_subalterno_e_servizievole.html

Enrico Letta, un Para-Massone diligente, mediocre, subalterno e servizievole, all’Obbedienza dei circuiti massonici sovranazionali più reazionari e antidemocratici

Nella generale ignoranza e confusione dei media a proposito del reale funzionamento dei circuiti massonici e para-massonici, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di fornire qualche chiave di comprensione utile tanto per i giornalisti (almeno quelli che vogliano continuare a fare il proprio mestiere senza censure o auto-censure e con un minimo di competenza) che per l’opinione pubblica in genere.
Cos’è la Para-Massoneria?
Cosa sono le “società para-massoniche”?
Qual è l’identità di un Para-Massone?
Ne avevamo accennato in precedenza in altri scritti consultabili su www.grandeoriente-democratico.com, e in particolare in
Chi vuole cominciare a comprendere come, da sempre, i Massoni preferiscano operare incisivamente sulla “società profana” tramite società para-massoniche, cominci con il leggersi o rileggersi questo nostro contributo del 28 settembre-2 ottobre 2012.
A breve, poi, sul fondamentale fenomeno secolare dell’associazionismo para-massonico, saranno disponibili alcune brillanti e preziose pagine del libro di Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato, Chiarelettere Editore.
Cosa scrivevamo, qualche mese fa, a proposito delle società para-massoniche, partendo dall’esempio di una di esse, il Council on Foreign Relations (CFR)?
Ecco:
“Cos’è, anzitutto, il Council on Foreign Relations (abbreviato: CFR )?
Si tratta di una delle tante associazioni para-massoniche palesi o segrete (in questo caso palese) la cui tradizione deriva direttamente dalla fine del XVIII secolo.
Questo tipo di associazioni possono essere definite para-massoniche in quanto sono sempre fondate da un nucleo ristretto di Liberi Muratori, i quali poi coinvolgono nelle loro attività sociali anche non-massoni (cosa che non potrebbero fare in Loggia, dove si può accedere soltanto dopo un lungo percorso preparatorio e una iniziazione ufficiale di tipo misteriosofico) per finalità più direttamente politiche, diplomatiche, civili, culturali o economiche di quanto (ufficialmente) può concedersi di fare una singola officina libero-muratoria o una federazione di logge (Comunione o Obbedienza che dir si voglia), vincolate a determinati principi rituali e sapienziali che limitano l’intervento diretto nelle questioni della Polis nazionale, inter-nazionale o globale.
E’ un po’ come il noto principio ecclesiastico cattolico in uso fino a secoli recenti, secondo cui Ecclesia abhorret a sanguine (“La Chiesa aborre lo spargimento di sangue”) e dunque, anche quando prescriveva di fatto la condanna a morte di qualcuno, essa veniva ufficialmente eseguita da una qualche forma di potere civile che recepiva le indicazioni superiori di matrice ierocratica.
Alcune organizzazioni massoniche si comportano analogamente, con non minore ipocrisia, per quello che attiene a questioni di politica, religione, diplomazia, economia e finanza, etc.
Esse, cioè, dichiarano la loro trascendenza esoterico-spirituale rispetto a questo tipo di interessi, e tuttavia delegano con minuzia strategica ad associazioni specifiche l’esecuzione dei propri desiderata.
Rimane il fatto, però, che –immancabilmente- queste società (segrete o palesi) para-massoniche sono sempre dirette (in modo riservato e più o meno velato) da una ristretta cerchia di Massoni: i non-massoni vi figurano come comprimari subalterni, compagni di viaggio, semplici ospiti occasionali, anche se si tratta di personalità ragguardevoli – a livello nazionale o internazionale – della politica, dei media, della diplomazia, dell’industria, della finanza, della cultura, etc.
Una associazione archetipica, da questo punto di vista, fu il CERCLE SOCIAL (anche denominato Club “Les Amis de la Vérité” ) fondato nel 1790 dai Massoni Nicolas de Bonneville (1760-1828) e Claude Fauchet (1744-1793), intorno al quale si dipanava l’attività politica e ideologico-culturale dei Massoni Guillaume François Charles Goupil de Préfelne (1727-1801), Marie Jean Antoine Nicolas de Caritat, marchese de Condorcet (1743-1794), Camille Desmoulins (1760-1794), Bertrand Barère (1755-1841), Jean Marie Roland de la Platière (1734-1793), Nicolas Edme Restif de La Bretonne (1734-1806), Louis-Sébastien Mercier (1740-1814), Jean-Baptiste de Lamarck (1744-1829), Jacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814), Jacques Pierre Brissot (1754-1793) e di diversi altri, sia in Francia che nel resto d’Europa.
Del resto, quasi tutti i club rivoluzionari francesi (fondati da monarchico-costituzionali o repubblicani, giacobini moderati o estremisti, girondini o foglianti, cordiglieri o gruppi popolar-radicali) avevano una matrice massonica maggioritaria, che nel caso dell’area girondina diventava sovrapposizione totale fra logge e associazionismo politico-civile e culturale.
Nella prima parte dell’Ottocento, le principali società-paramassoniche (in questo caso, in gran parte segrete, dovendo lottare contro regimi assolutistici, tirannici, illiberali e anti-democratici) furono gli Adelfi, i Filadelfi, i Sublimi Maestri Perfetti, la Filikí Etería, la Giovine Italia, la Giovine Europa, il B'nai B'rith (società non segreta) e naturalmente la Carboneria, organizzazione inter-continentale (diffusa in Sud e Nord America, oltre che in tutta Europa), che costituì il più poderoso braccio armato del circuito massonico progressista.
Tra fine XIX e XX secolo (allorché la Carboneria perdura ancora, tanto da essere la protagonista della Rivoluzione che nel 1910 dota il Portogallo di una costituzione repubblicana parlamentare e di una legislazione laica in un paese fino ad allora dominato dal clericalismo più illiberale) vengono fondate nuove tipologie (non più segrete, ma solo riservate nella struttura, nel funzionamento e nelle finalità più importanti) di associazioni para-massoniche.
Nascono così il Bohemian Club (1872, a San Francisco), la Fabian Society (costituita a Londra nel 1884), la Pilgrims’ Society britannica (1902) e la Pilgrims’ Society statunitense (1903), il Round Table movement (1909, con il cerchio interno della Society of the Elect), il Royal Institute of International Affairs o Chatam House di Londra (1920), il Council on Foreign Relations (1921) con sedi a New York e a Washington, il Lucis Trust (1920-22, attualmente con sedi a New York, Londra e Ginevra, è anche membro del Consiglio economico e sociale dell’ONU ), il Tavistock Institute of Human Relations (1947) , la Mont Pelerin Society (1947), il Bilderberg Group (1954), la Ditchley Foundation (1957), la Trilateral Commission (1973), il Group of Thirty (1978), il Bruegel (2005) ed altre ancora.
Orbene, per quel che riguarda tutte queste società para-massoniche fondate e tuttora controllate da Massoni (nonostante la partecipazione subordinata e ancillare anche di profani), lasciamo al libro di imminente uscita,
Gioele Magaldi, MASSONI. Società a responsabilità illimitata. Il Back-Office del Potere come non è stato mai raccontato. Le radici profonde e le ragioni inconfessabili della crisi economica e politica occidentale del XXI secolo, Chiarelettere Editore,
il compito di approfondire rigorosamente i legami ideologici ed operativi di questi consessi ibridi con il milieu libero-muratorio in senso stretto.
In questa sede, basterà osservare che lo statunitense Council on Foreign Relations (CFR), al pari del suo omologo britannico Royal Institute of International Affairs (RIIA) o Chatam House  furono costituiti entrambi a seguito di importanti colloqui intervenuti a margine della Conferenza di Pace di Parigi del 1919.
Tale Conferenza, i cui protagonisti ufficiali furono ovviamente i rappresentanti delle nazioni vittoriose nella Prima Guerra Mondiale (1914-1918), e cioè i Massoni Woodrow Wilson (presidente USA) David Lloyd George (premier Regno Unito), George Clemenceau (presidente del consiglio francese, mentre il presidente della repubblica era Raymond Poincaré), Vittorio Emanuele Orlando (presidente del consiglio italiano), impegnati su posizioni strategiche e progettuali diverse rispetto al futuro dell’Europa e del Mondo, vide anche un intenso lavorio ufficioso e di diplomazia riservata (massonico-istituzionale) che condusse da un lato alla fondazione della Società delle Nazioni (28 giugno 1919), dall’altra alla costituzione appunto del RIIA (1920) e del CFR (1921), organizzazioni para-massoniche di nucleo anglo-americano e di vocazione mondialista.
Non per caso, pullulavano di Massoni tanto le famose riunioni informali presso l’Hotel Majestic di Parigi di fine maggio 1919 ( vi troviamo fra gli altri i Liberi Muratori Edward Mandell House, Walter Lippmann, Lionel George Curtis, Christian Archibald Herter, Charles Seymour, Archibald Cary Coolidge, James Thomson Shotwell, Harold William Temperley, Eustace Percy of Newcastle, Paul Warburg e il para-massone Herbert Hoover, futuro segretario al commercio sotto le presidenze USA dei Massoni conservatori Warren Harding e Calvin Coolidge, prima di raggiungere lui stesso la Casa Bianca nel 1929), quanto la Convenzione della Società delle Nazioni, incaricata di redigerne lo statuto ( fra altri meno ragguardevoli, vi rinveniamo i fratelli Edward Mandell House e Woodrow Wilson per gli USA, Edgar Robert Cecil per il Regno Unito, Paul Hymans per il Belgio, Léon Bourgeois per la Francia, Vi Kyuin Wellington Koo per la Cina, Makino Nobuaki per il Giappone, Vittorio Emanuele Orlando e Vittorio Scialoja per l’Italia, etc.).” (citazione tratta da Il Massone tecnocratico Mario Monti si fa alzare la palla dal para-massonico Council on Foreign Relations (consolidato pensatoio di grembiulini elitari) e schiaccia ogni residuo anelito di sovranità democratica per il popolo italiano, clicca per leggere)
Insomma, i Massoni, creatori e controllori ferrei, sin dal XVIII secolo, di società para-massoniche, vi coinvolgono anche dei partecipanti che appartengono al jet-set della politica, dell’economia, della diplomazia, della cultura, del mondo dei media, etc., e che magari non sono ancora passati (e non necessariamente vi passeranno) per l’iniziazione stricto sensu libero-muratoria.
I partecipanti tecnicamente non massoni a queste società paramassoniche sono considerati dei “profani utili”.
Quelli che vengono invitati una tantum alle riunioni esterne dei club para-massonici come il Bilderberg Group, la Trilateral Commission, il CFR, il RIIA, etc., non rivestono una grande importanza nell’ambito di questi consessi e la loro utilizzazione (da parte dei Fratelli Muratori che controllano rigorosamente i citati club para-massonici) è contingente e limitata.
Coloro che invece vengono convocati stabilmente e utilizzati con qualche frequenza per qualche operazione politico-diplomatica, economico-finanziaria o mediatica, godono di una più ampia considerazione e ricevono benefici maggiori di quei profani che solo una o due volte siano stati invitati.
Quei soggetti, maschi e femmine che, pur senza avere compiuto il rito d’iniziazione massonico propriamente detto, vengono cooptati come membri a tutti gli effetti di queste società para-massoniche sovra-nazionali, sono considerati dei Para-Massoni, una specie di fratellastri, i quali non avranno mai un ruolo di indirizzo gestionale o strategico in capo alle varie associazioni mondialiste di cui sono parte (tale ruolo è riservato esclusivamente a Massoni passati per il gabinetto di riflessione e tra le colonne Jachin e Boaz), ma vi manterranno comunque un ruolo servizievole e utile (per sé e la propria carriera/sorte personale; per gli altri, specie per i danti causa/mandanti in grembiulino), ancorché subalterno.
Ma c’è modo e modo di essere subalterni: alcuni rimangono per tutta la vita dei “camerieri” (anche se di rango elevato), altri possono arrivare ad essere dei “caposala”, qualcuno più fortunato può persino trovarsi ad impersonare un ruolo di “maggiordomo” o “gran ciambellano”.
Tuttavia, i ruoli veramente direttivi e strategici sono riservati ai Fratelli Liberi Muratori propriamente detti, che non solo sono all’origine di tali società para-massoniche (avendole costituite), ma ne mantengono sempre -di generazione in generazione, attraverso un lascito che non è familiare in senso profano, ma di precipua ascendenza spirituale-iniziatica- il ferreo controllo.
Il perfetto Para-Massone, in questi contesti, solitamente deve essere una persona ambiziosa ma anche servile e cosciente dei propri limiti e della propria subalternità rispetto a chi sia Massone a tutti gli effetti; una persona furba e sveglia più che veramente intelligente, piena di spirito di iniziativa ma senza grandi idee o principi troppo radicati.
Il perfetto Para-Massone non deve avere una Weltanschauung troppo complessa e raffinata, ma in compenso deve essere un infaticabile collettore e/o organizzatore di visioni e proposte (tanto teorico-intellettuali che pratico-operative) semplificanti e trasversali.
Naturalmente, stiamo parlando di para-massoni e massoni che costituiscano l’elite globale sovra-nazionale. Dunque si può dare benissimo il caso che un qualsiasi massone “peone” di una qualsivoglia comunione latomistica nazionale, magari sia anche un notabile rispettato e influente a livello locale, ma conti infinitamente di meno di un Para-Massone assurto al ruolo e alla funzione di prezioso “cameriere o maggiordomo, messaggero o portavoce” in nome e per conto dell’establishment massonico trans-nazionale, costituito soprattutto, a partire dal XX secolo, dalle cosiddette “UR-LODGES”.
Tutto ciò premesso, dichiariamo e riconosciamo ufficialmente e pubblicamente che Enrico Letta è quasi un perfetto Para-Massone.
Ciò, a differenza di suo zio Gianni Letta, che non è mai stato direttamente cooptato in seno ad associazioni para-massoniche sovra-nazionali (la consulenza per Goldman Sachs è un’altra cosa, al contrario di quel che pensano i blogger e i complottisti confusionari, i quali mettono sullo stesso piano una banca privata ad alto tasso di azionisti e manager massoni –la Goldman Sachs, appunto – con l’associazionismo para-massonico e massonico che raggruppa in se stesso non solo interessi legati alla finanza, ma anche istanze legate all’industria, al mondo dei media, alle relazioni diplomatiche e ai grandi giochi di strategia geopolitica), ma che ha comunque ottenuto a suo tempo la sua peculiare iniziazione libero-muratoria, ottimo viatico per mediare da par suo fra interessi massonici conservatori e altrettante istanze di matrice reazionaria e ascendenza curiale e opusiana (cioè di ambiente Opus Dei).
In questa sede, comunque, non intendiamo occuparci di Letta Senior.
Nel caso del giovane Enrico, Letta Junior, gravitante nell’area delle associazioni para-massoniche BILDERBERG GROUP (fondato nel 1954 soprattutto per iniziativa dei Massoni Bernhard van Lippe Biesterfeld (1911-2004), Józef Hieronim Retinger (1888-1960), David Rockfeller (classe 1915), i quali seppero subito coinvolgere, sin dalla prima conferenza del 1954, molti fratelli e diversi profani di rango, alcuni presto innalzati allo status informale di para-massoni) e TRILATERAL COMMISSION (creazione del 1973 ispirata dal Massone David Rockfeller con il fattivo supporto dei Massoni Henry Kissinger (classe 1923) e Zbgniew Brzezinski (classe 1928) in primo luogo, ma anche dei Massoni McGeorge Bundy (1919-1996, statunitense), Henry Owen (1920-2011, statunitense), Fred Bergsten (classe 1941, statunitense), Saburo Okita (1914-1993, giapponese), Kiichi Miyazawa (1919-2007, giapponese), Tadashi Yamamoto (1936-2012, giapponese), René Foch (?-2008, francese), Karl Karstens (1914-1992, tedesco), Louis-François Duchène (1927-2005, britannico), Guido Colonna di Paliano (1908-1982, italiano), Max Kohnstamm (1914-2010, olandese) ), abbiamo dunque a che fare con un individuo che, proprio in virtù della propria mediocrità intellettuale, dell’assenza di idee che non siano del tutto banali, conformiste e rabberciate nel solco del pensiero politico ed economico mainstream (quale che esso sia: dunque le convinzioni di Enrico Letta potranno evolvere in sintonia con lo spirito dei tempi…), del proprio carattere diplomatico, servile e opportunista (rispetto ad ogni potere forte e costituito), è stato da anni prescelto come uno dei più promettenti allievi Para-Massoni per l’Italia, da parte di coloro che fanno “girare la ruota” in Europa, in Occidente e nel Mondo, da qualche decennio.
Questi attuali “volgitori della ruota” (“chakravartin”), dopo circa due secoli e mezzo di ininterrotta egemonia della Libera Muratoria progressista (creatrice delle moderne società aperte fondate su stato di diritto, parlamenti rappresentativi, laicità delle istituzioni, trinomio Libertà, Fratellanza Uguaglianza, diritto al lavoro e alla dignità personale per ogni cittadino etc.), sono alcuni estesi e influenti gruppi di Massoni contro-iniziati, reazionari e conservatori, desiderosi di realizzare una graduale ma inesorabile involuzione illiberale, anti-democratica, tecnocratica e neo-oligarchica nella gestione della res publica occidentale (fuori dal sistema politico occidentale non è ancora mai esistita né la democrazia né la società aperta laica, libera e pluralista).
Questi attuali “volgitori della ruota” (“chakravartin”) stanno mettendo in atto non già un complotto o una cospirazione occulta, bensì un progetto che è potenzialmente sotto gli occhi di tutti, salvo per coloro che si rifiutino di guardare (che sono tanti, specie fra gli operatori mediatici), come l’archetipico filosofo-astronomo Cesare Cremonini (1550-1631), che non volle mai osservare il cielo con il cannocchiale offertogli da Galileo, per non mettere in discussione il proprio fallace paradigma aristotelico-tolemaico e dover accettare la nuova cosmologia copernicano-galileiana.
Del resto, come insegna un vecchio motto di matrice iniziatica, non c’è verità fattuale meglio occultata di quella che sia esposta in bella evidenza,in un contesto in cui i potenziali osservatori siano distratti da svariati giochi d’artificio,collocati sapientemente da chi sappia come sviare quotidianamente l’attenzione.
L’Europa è un laboratorio a cielo aperto di questo progetto di involuzione tecnocratica, illiberale, anti-democratica e neo-oligarchica nella gestione della res publica occidentale.
La Grecia (e con essa Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia, ciascuno a suo modo) è un laboratorio nel laboratorio, onde sperimentare fin dove ci si possa spingere nell’imporre, tramite la manipolazione mediatica diuturna, reiterata e pervasiva, una macelleria sociale inesorabile e assoluta. Qualcosa che possa trasformare gradualmente i cittadini europei, orgogliosi e consapevoli dei propri diritti, in sudditi depressi, frustrati e rassegnati al proprio destino di subalternità ad una nuova aristocrazia dello spirito (e non del lignaggio, come era ancora nel XVIII secolo) che è anche oligarchia nel controllo della finanza, dei media, dell’eurotecnocrazia, della casta di piccoli cortigiani insipienti e vili che costituiscono gli attuali ceti politici (di destra, centro e sedicente sinistra) del Vecchio Continente tutto.
Gli incubi visionari e profetici del Massone socialista, democratico, libertario e progressista George Orwell (Eric Arthur Blair -1903-1950-), espressi in modo magistrale specie nel capolavoro 1984, dove si mostra come la propaganda manipolatrice riesca a capovolgere il senso stesso delle parole, delle cose e degli eventi, riscrivendo e falsificando punto per punto la medesima narrazione storica, sono stati declinati in modo grottesco proprio l’altro giorno in un osceno servizio a cura del giornalista Paolo Pagliaro, collaboratore di Lilli Gruber nella trasmissione OTTO e ½ , in onda su La7.
Ineffabilmente, Pagliaro raccontava con grande enfasi degli “ottimi risultati sin qui conseguiti dalla governance europea della crisi: nessuna nazione dell’eurozona è fallita; Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda sono state tratte dal baratro, Cipro è stata salvata, la Grecia è stata salvata…(SIC!) e cosi via…”.
La Grecia è stata salvata
Ci auguriamo che, quale pena del contrappasso, in luogo di essere ancora uno pseudo-giornalista ben pagato de La7 con il culo ben al caldo, l’ineffabile Paolo Pagliaro, nella prossima vita (a dar credito alle cosmologie reincarnazioniste e ammesso che non rinasca in forma animale inferiore o vegetale), si trovi a sperimentare cosa voglia dire, oggi, essere un imprenditore o un commerciante greco (o italiano) appena fallito; un disoccupato greco (o italiano) in mezzo a una strada e a un passo dalla tentazione di suicidarsi per mancanza di lavoro, dignità e alternative; un cittadino (greco o italiano) tramutato in suddito che debba anche far finta di credere che le misure di austerità imposte con sadica e cinica determinazione da potentati remoti siano il viatico di sorti magnifiche e progressive in un futuro indeterminato e indeterminabile (per il semplice fatto che tale futuro non esiste e mai esisterà, hic stantibus rebus).
Laboratorio Europa, laboratorio Grecia (e Spagna, Portogallo, Irlanda, etc.) e laboratorio Italia.
Laboratori per creare la de-industrializzazione sistematica di questi Paesi, per far fallire aziende e licenziare lavoratori, far crollare i consumi e dunque far crollare la domanda di merci e servizi e, con tale crollo, come in un diabolico circolo vizioso, far fallire ulteriori aziende, che non sanno più a chi vendere i propri prodotti sul mercato interno.
Crisi delle aziende e dei lavoratori, ma crisi anche dei liberi professionisti, che lavorano sempre meno e i cui clienti diminuiscono a vista d’occhio o non hanno più soldi per pagare i servizi richiesti.
E il circolo diabolico e vizioso continua, perché anche i liberi professionisti, al pari di ex imprenditori o ex lavoratori (ora disoccupati) sono costretti a consumare di meno.
Pensionati e cittadini in genere messi in ginocchio scientemente anche dall’aumento del prelievo fiscale, IMU in primis.
CUI PRODEST, tutto ciò?
Tutto ciò giova a chi ha speculato per mesi e mesi sulle differenze tra i rendimenti dei vari titoli di stato delle nazioni europee (sarebbe bastato creare degli eurobond, cioè dei titoli di stato europei unificati, per far cessare all’istante qualsivoglia speculazione sul famigerato SPREAD); giova a chi ha i mezzi per acquisire aziende dei vari Paesi in crisi a prezzi di saldo; giova a chi si accinge ad acquistare a prezzi vantaggiosi e stracciati beni e aziende di Stato messi in vendita a quattro soldi per fare cassa e favorire amici e amici degli amici di amministratori pubblici corrotti e infingardi; giova a chi si accinge a speculare sulla privatizzazione di servizi pubblici essenziali per la vita quotidiana (privatizzazione motivata con le stesse pseudo-ragioni con cui si vorrebbe svendere il patrimonio immobiliare e aziendale statale e para-statale: bisogna fare cassa per diminuire il debito pubblico e poi lo Stato deve essere “minimo”, in omaggio ai principi della teologia dogmatica neoliberista); giova a chi desidera avere, nel cuore dell’Europa e dell’Occidente, una massa enorme di disoccupati disperati, rassegnati a costituire una manodopera a buon mercato per i nuovi padroni sovra-nazionali dei mezzi di produzione locali, acquisiti a prezzo di favore proprio grazie alla CRISI; giova a chi ha progettato una de-strutturazione sociale e politica delle lande europee, ri-trasformando i cittadini in sudditi con gli occhi rivolti al basso e solleciti soprattutto della propria sopravvivenza materiale, in modo tale che la sovranità, dal popolo, venga dirottata de facto (salvando le forme esteriori della democrazia, ma svuotandole di senso e contenuti) verso nuovi aristoi, padroni e sorveglianti elitari di un nuovo perimetro concreto del Potere, in cui la stessa politica rappresentativa dei partiti-movimenti sia decisamente subalterna ad ambienti altri, esterni e sopra-elevati rispetto ad essa.
Di tutto ciò, sia Noi di Grande Oriente Democratico che le amiche e gli amici di Democrazia Radical Popolare (www.democraziaradicalpopolare.it) avevamo parlato diffusamente nei mesi scorsi.
Si rileggano, in proposito:
La Raffinata "Truffa" del Venerabilissimo Maestro Mario Draghi & dei suoi Sodali ( del 24 agosto-11 settembre 2012, clicca per leggere)
Ebbene, ora, con mirabile presa dei fondelli del Popolo Sovrano italiano, dopo aver imposto dall’autunno 2011 fino al 2013 il governo funesto e devastatore del Massone contro-iniziato Mario Monti, sostenuto da PD, PDL, UDC e FLI, l’illuminato e illustrissimo Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano propone/impone al popolo italiano (in spregio alla precisa volontà di quest’ultimo di sconfessare quel governo e le sue conseguenze tragiche sulla situazione italiana) un esecutivo – sostenuto dagli stessi pagliacci di PD, PDL + UDC e FLI trasmutatisi alchemicamente in Scelta Civica per Monti- che sarà altrettanto funesto e devastatore (per quello che farà e soprattutto per quello che non farà rispetto alle vere emergenze della crisi politico-economica italiana ed europea) del Para-Massone Enrico Letta.
Enrico Letta, un individuo del tutto subalterno agli amici di merende del suo predecessore Fratello Monti.
Un individuo mediocre, opportunista e servizievole che non mancherà di genuflettersi non soltanto dinanzi alle sacre pantofole della curia vaticana per quel che riguarda il blocco ferreo di qualsivoglia evoluzione laica e liberale dell’ordinamento giuridico italiano in termini di nuovi diritti civili per chi ne sia privo o di revisione dei limiti clericali rispetto al finis vitae e alla libertà di ricerca e sperimentazione scientifica, ma che soprattutto saprà inchinarsi ai desiderata di Bruxelles, Francoforte e Berlino meglio del Massone Mario Monti, che almeno si rapportava a certi consessi massonici da pari a pari, come membro effettivo, mentre Enrico Letta è solo un Para-Massone, un diligente “ragazzo di bottega”, che ubbidisce senza discutere.
Sulla cifra personale e psicologico-comportamentale di Enrico Letta, si legga il sagace ritratto che ne veniva fatto in
E non ci si lasci incantare dalla recente e fasulla dialettica polemica triangolare fra lo stesso Para-Massone Enrico Letta, il Massone conservatore Olli Rehn (l’ex calciatore finlandese catapultato in politica e assurto al rango di Commissario europeo per gli affari economici e monetari e Vicepresidente della Commissione europea) e il Massone reazionario Wolfgang Schäuble (potente Ministro delle finanze del governo Merkel).
Si tratta del solito gioco delle parti in stile “poliziotto buono-poliziotto cattivo” (come già spiegato in GOD avvisa i somari del circuito politico-mediatico italiano (ed europeo): la Tempesta Perfetta dei Massoni Contro-Iniziati Mario Draghi e Mario Monti si è già consumata. Ad agosto 2012 solo repliche del dèjà vu e sceneggiata in stile poliziotti buoni/poliziotti cattivi, articolo del 2-6 agosto 2012, clicca per leggere), che, stavolta, vede Letta Junior in veste di “poliziotto buono” che vorrebbe ri-discutere i termini delle politiche europee di austerity, Schäuble in veste di “poliziotto cattivo” che si oppone decisamente a una tale evenienza e anzi bacchetta Letta (per finta), mentre l’ineffabile Olli Rehn (fino all’altro ieri uno dei “falchi del rigore eurotecnocratico”) si mostra comprensivo e mediatore fra le parti, aprendo spiragli vaghi quanto inconcludenti verso un allentamento futuribile e generico dell’austerità, nel momento stesso in cui, però, ribadisce la credenza cieca nel paradigma fasullo che tale austerity ha concepito: la fede truffaldina nella necessità di demonizzare sempre e comunque il debito pubblico degli Stati e la loro potenziale spesa a deficit per rilanciare il sistema economico.
Una sonora presa per il culo.
Una falsa spinta verso l’allentamento dell’Austerità (ma non si tratta di allentare alcunché, si tratta di mettere in discussione completamente un paradigma anti-keynesiano infondato scientificamente e disastroso e fallimentare alla prova dei fatti), quella di Letta, che, ricevendo una spinta uguale e contraria nel senso della conservazione e anzi della reazione a qualsivoglia cambio di strategia politico-economica, fatalmente si azzera, lasciando tutto così com’è, a parte le solite raccomandazioni della nonna (Olli Rehn) di coniugare rigore e crescita, formulazioni che non significano nulla e anzi che riposano su un evidente paralogismo della ragione.
D’altronde, Letta Junior era ed è il più “montiano” del PD, colui che più di ogni altro ha preteso un totale asservimento dei parlamentari piddini alle nefaste pretese del governo Monti, come l’approvazione del Pareggio di Bilancio costituzionale (che, ancora nell’estate del 2011, quell’anima morta e farisea di Pierluigi Bersani dipingeva come un ottuso impedimento alla facoltà di fare politica economica pubblica nell’ambito del sistema-Italia) e come l’approvazione del famigerato Fiscal Compact.
Con quale faccia di bronzo, ora, il Para-Massone Enrico Letta fa finta di voler mettere in discussione ciò che è stato approvato anche e soprattutto grazie ai suoi buoni servigi, resi ai Fratelli Reazionari e Contro-Iniziati che attualmente egemonizzano FMI, BCE e UE?
Cari cittadini italiani e cari operatori mediatici peninsulari sempre duri di comprendonio e dai lentissimi riflessi cerebrali (quando non si tratti di mala fede), sappiate che non c’è alcuna soluzione di continuità fra il passato governo Monti e il futuro governo Letta.
Anzi, mentre ormai era divenuto lampante il fallimento dell’accoppiata Napolitano-Monti nel risolvere la crisi (che si era ovviamente aggravata, come Noi avevamo vaticinato che sarebbe accaduto, quando tutti celebravano il Sire della Bocconi e il suo patrono quirinalizio, nei primi mesi del 2012), adesso ci vorranno altri mesi prima che sia patente il fallimento ancora più rovinoso (nel risolvere i problemi italo-europei) della coppia Napolitano-Letta.
E, tuttavia, come spiegava efficacemente il Fratello Gioele Magaldi in
dopo questa ennesima dimostrazione di inadeguatezza delle diagnosi e delle cure approntate in relazione alla crisi italiana ed europea (dimostrazione che diverrà palese di giorno in giorno, di settimana in settimana), finalmente personaggi come Giorgio Napolitano, Mario Monti, Enrico Letta & Compari- con tutti coloro che gli sono andati e ancora gli andranno dietro con vomitevole e acritico servilismo decerebrato- saranno nudi e senza più giustificazioni dinanzi all’opinione pubblica del Popolo Sovrano.
Un Popolo, si badi bene, cui non mancherà il supporto delle avanguardie massoniche progressiste nazionali e cosmopolite, come già accadde in Occidente nel 1776, nel 1789, nel 1820-21, nel 1830-31, nel 1848, nel 1870 e nei decenni successivi, sino alla sconfitta del nazi-fascismo (magnum opus di cenacoli massonici reazionari che avevano nel Gran Consiglio del Fascismo e nell’establishment finanziario e industriale nazista vicino a Hjalmar Schacht i propri referenti privilegiati in Europa) nel 1945 e alla fondamentale approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 10 dicembre 1948.
Da allora, i Fratelli progressisti si sono seduti colpevolmente sugli allori e i trionfi conseguiti, senza accorgersi per tempo che gli ambienti massonici reazionari e conservatori (per secoli minoritari e sempre sconfitti), convinti di avere il diritto-dovere di governare il popolo bue ed asino con rinnovato ed elitario pugno di ferro, nonché la facoltà di trasformare ovunque la democrazia in “democratura oligarchica”, hanno di molto accresciuto il loro potere e la loro influenza nell’ecumene planetaria, specie attraverso il controllo maggioritario di quelle società para-massoniche di cui “maggiordomi-cortigiani” come Enrico Letta ed altri politicanti europei sono figli legittimi e servizievoli.
Ma le conquiste ideologiche e politico-culturali di Massoni progressisti (ognuno in relazione al suo tempo) come Montesquieu, Diderot, D’Olbach, Voltaire, Condorcet, La Fayette, Washington, Franklin, Jefferson, Paine, M.Wollstonecraft, O. de Gouges, Garibaldi, Mazzini, de Miranda, San Martin, Bolivar, Martì, T. Roosevelt, Wilson, F.Delano Roosevelt, H. Truman, G. Marshall, J.M. Keynes, Eleanor Roosevelt e tantissimi altri di non minore spessore e calibro sono li a ricordarci che la Libera Muratoria democratica e libertaria ha accompagnato la trasformazione dei popoli occidentali da ammasso di sudditi in donne e uomini fieri del proprio status di cittadini e latori di precisi e universali diritti alla libertà, alla dignità, all’uguaglianza e al lavoro equamente retribuito.
Coloro che, oggi, stanno stuprando il diritto ad un presente e ad un futuro dignitoso di intere generazioni di greci, spagnoli, portoghesi, irlandesi, italiani, francesi, etc.; coloro che in Grecia hanno istituito un mattatoio sociale a cielo aperto; che in Spagna stanno smantellando ad una ad una le più normali conquiste del welfare; che in Francia hanno stoppato le potenzialità riformatrici infra-europee della presidenza Hollande con un mix di corruttive blandizie e minacce anche personali; che in Italia, dopo lo sciagurato governo Monti, propongono la formazione del governo del Para-Massone filo-montiano Enrico Letta, stiano in campana.
Costoro stiano molto in campana.
Anche le aristocrazie d’Ancien Régime danzavano leggiadre e incuranti sull’orlo dell’abisso; incuranti del privilegio odioso e dei soprusi in danno di milioni di aspiranti cittadini trattati come sudditi privi di ogni peso politico, sovranità e dignità personale.
Poi, però, i labari delle logge massoniche progressiste furono portati fuori dalle officine, il trinomio Libertà-Fratellanza-Uguaglianza uscì dal chiuso dei templi libero-muratori per animare le rivendicazioni di donne e uomini agguerriti, il canto della marsigliese scosse sin dalle fondamenta tutto il Vecchio Continente.
In campana.
I FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com),
con la piena condivisione, in questo caso, da parte delle CITTADINE E DEI CITTADINI di Democrazia Radical Popolare (www.democraziaradicalpopolare.it).
POST SCRIPTUM: A proposito di quanto titolava la redazione di Dagospia nel pezzo
occorre spiegare ai talvolta ingenui collaboratori di Roberto D’Agostino che la “forza d’urto” dei vari pensatoi lettiani come “TrecentoSessanta”, “Vedrò”, “Arel” è qualcosa di infinitamente modesto e ininfluente se messo a confronto con il network massonico e para-massonico.
Lo stesso Aspen Institute, specie nella sua cellula italiana, non può neanche essere considerato una società para-massonica, bensì solo un modesto contenitore di intelligenze e personalità pubbliche che, talvolta, singolarmente o in gruppo, vengono anche cooptate in seno a situazioni effettivamente para-massoniche o massoniche, per lo più in posizione ancillare e subalterna.
Altra cosa è il Bilderberg Group, effettivamente associazione para-massonica mondialista a guida massonica, ma in questo caso – come nel caso della Trilateral Commission- la condizione di Letta Junior è quella di un utile maggiordomo/capo-cameriere a disposizione, non certo quella di un influente membro di primo livello o di rango direttivo.
Dunque, cari amici di Dagospia, senza l’avallo di un certo back-ground massonico, Enrico Letta con i suoi think-tank “TrecentoSessanta”, “Arel” e “Vedrò” potrebbe al massimo organizzare una festa della birra e un torneo di subbuteo invitandovi un po’ di politici, accademici, giornalisti e industriali italiani che non hanno niente di meglio da fare nel week-end, non certo assurgere a delicati incarichi di governo e/o di rilevanza istituzionale in Italia e in Europa.
La Massoneria serve e anche molto, se si vuole essere incaricati di formare un nuovo governo da parte di Giorgio Napolitano, anch’egli molto sollecito e servizievole da decenni rispetto a certi potentati massonici euro-atlantici.
[ Articolo del 24-27 aprile 2013 ]

domenica, febbraio 10, 2013

Il Sistema di sistemi in pillole

Intervista a Giorgio Ambrosoli, ucciso su ordine di Michele Sindona, secondo i tribunali italiani.
Il Sistema illustrato da Ambrosoli funziona allo stesso modo da circa 3 secoli in tutto il mondo e continua a farlo.


La libertà di stampa

(Sottotitolo: Il Nuovo Ordine Mondiale è una montagna di merda.)
LA LIBERTÀ DI STAMPA
Estratto dal discorso del 27 Aprile 1961 del Presidente John Fitzgerald Kennedy al cospetto dei massimi rappresentanti della Stampa USA (la American Newspaper Publishers Association) riuniti presso l’Hotel Waldorf-Astoria di New York.
«La parola segretezza è in sé ripugnante in una società libera e aperta e noi come popolo ci opponiamo storicamente alle società segrete, ai giuramenti segreti, alle procedure segrete. Abbiamo deciso molto tempo fa che i pericoli rappresentati da eccessi di segretezza e dall’occultamento dei fatti superano di gran lunga i rischi di quello che invece saremmo disposti a giustificare. Non c’è ragione di opporsi al pericolo di una società chiusa imitandone le stesse restrizioni. E non c’è ragione di assicurare la sopravvivenza della nostra nazione se le nostre tradizioni non sopravvivono con essa.
Stiamo correndo un gravissimo pericolo, che si preannuncia con le pressioni per aumentare a dismisura la sicurezza, posta nelle mani di chi è ansioso di espanderla sino al limite della censura ufficiale e dell’occultamento. Non lo consentirò, fin dove mi sarà possibile. E nessun membro della mia Amministrazione, a prescindere dal suo alto o basso livello, civile o militare, dovrebbe interpretare queste mie parole come una scusa per imbavagliare le notizie, soffocare il dissenso, occultare i nostri errori o negare alla stampa e al pubblico i fatti che meritano di conoscere.
Chiedo però a ogni editore, a ogni direttore e a ogni giornalista della nazione di riesaminare i suoi stessi parametri e di riconoscere la natura del pericolo che corre il nostro Paese. Solitamente, in tempo di guerra, il governo e la stampa si sono uniti nel tentativo, basato principalmente sull’autodisciplina, di impedire divulgazioni non autorizzate al nemico. In tempo di chiaro ed effettivo pericolo i tribunali hanno confermato che persino i diritti garantiti dal Primo Emendamento debbano sottomettersi alla necessità pubblica di sicurezza nazionale.
Oggi non è stata dichiarata alcuna guerra e, per quanto violento possa essere lo scontro, potrebbe non essere mai dichiarato nel modo tradizionale. La nostra qualità della vita è in pericolo. I nostri nemici dichiarati proliferano in tutto il globo. La sopravvivenza dei nostri amici è in pericolo. Tuttavia, non è stata dichiarata alcuna guerra, nessun esercito ha oltrepassato un confine, nessun missile è stato lanciato. Se la stampa aspetta una dichiarazione di guerra prima di imporsi l’autodisciplina delle condizioni di guerra, posso solo dire che nessuna guerra ha mai rappresentato una minaccia più grande alla nostra sicurezza. Se state aspettando un reale ed effettivo pericolo, posso solo dire che il pericolo non è mai stato più reale e la sua presenza non è mai stata più incombente.
È necessario un cambiamento di punto di vista, di tattiche, di finalità da parte del governo, della gente, di ogni uomo d’affari o leader sindacale e di ogni giornale.
Poiché siamo osteggiati in tutto il mondo da una cospirazione monolitica e spietata che si avvale principalmente di mezzi occulti per espandere la propria sfera di influenza attraverso l’infiltrazione piuttosto che l’invasione, la sovversione piuttosto che le elezioni, l’intimidazione piuttosto che la libera scelta, la guerriglia notturna piuttosto degli eserciti diurni. È un sistema che ha investito molte risorse umane e molti materiali nella costituzione di una macchina efficientissima e perfettamente oliata che combina operazioni militari, diplomatiche, d’intelligence, economiche, scientifiche e politiche.
I suoi preparativi non vengono resi pubblici, ma occultati. Ai suoi errori non vengono dedicati i titoli di testa, ma vengono nascosti. I dissidenti non sono elogiati, ma messi a tacere. Nessuna spesa viene messa in questione, nessuna indiscrezione pubblicata, nessun segreto svelato. In poche parole, la Guerra Fredda viene portata avanti con una disciplina di guerra che nessuna democrazia si augurerebbe o desidererebbe mai di eguagliare. Ciò nonostante, ogni democrazia riconosce le restrizioni necessarie alla sicurezza nazionale e resta da stabilire se tali limitazioni debbano essere osservate più rigorosamente nel caso di un attacco di questo tipo, come anche di una reale invasione e forse non ci sono consigli da dare.
Forse non c’è risposta al dilemma che una società libera e aperta deve affrontare in una guerra fredda e segreta. In tempo di pace, qualsiasi discussione a riguardo e ogni conseguenza, sono dolorose e senza precedenti. Ma questo è un epoca di pace e di pericolo che non ha precedenti nella storia. È dalla natura senza precedenti di questa sfida che nasce il vostro secondo obbligo, un obbligo che condivido. È nostro obbligo informare e mettere in guardia il popolo americano per essere certi che conosca e comprenda tutti i fatti che deve sapere: i pericoli, le prospettive, le finalità del nostro programma e le scelte da affrontare…
Ai vostri giornali non chiedo di sostenere l’Amministrazione, chiedo invece il vostro aiuto nel fondamentale compito di informare e mettere in guardia il popolo americano.
Nutro infatti un assoluta fiducia nella risposta e nella fedeltà dei nostri cittadini a condizione che siano completamente informati. Non solo non potrei soffocare le voci di dissenso fra i vostri lettori, le auspico. Questa Amministrazione vuole essere trasparente nei propri errori, perché, come disse un saggio: «Un errore non diventa madornale finché non rifiuti di correggerlo». Vogliamo assumerci la piena responsabilità dei nostri errori e auspichiamo che voi li indichiate quando manchiamo noi di farlo. Senza dibattito, senza critica, nessuna Amministrazione e nessun Paese può avere successo come nessuna repubblica può sopravvivere.
È questo il motivo per cui il legislatore ateniese Solone definì un crimine per ogni cittadino rifuggire dal dibattito. Ed è questo il motivo per cui la nostra stampa era protetta dal Primo Emendamento l’unica attività in America specificamente protetta dalla Costituzione, che non serve per divertire e intrattenere, per enfatizzare il triviale e il sentimentale, o semplicemente per dare al pubblico ciò che vuole, ma per informare, risvegliare, per riflettere, riconoscere i nostri pericoli e le nostre opportunità, segnalare le nostre difficoltà e le nostre scelte, per guidare, plasmare, istruire e a volte persino per fare infuriare l’opinione pubblica.
Questo significa maggiore attenzione e maggiore analisi delle notizie internazionali,perché non c’è più nulla di lontano ed estraneo, ma tutto è vicino e ci riguarda.
Significa fare più attenzione al capire le notizie e al perfezionarne la divulgazione. E significa che il governo, ad ogni livello, deve onorare il proprio dovere di fornire più informazioni possibili al di fuori dei più stretti limiti della sicurezza nazionale, e questo intendiamo farlo. Allinizio del Diciassettesimo Secolo Francis Bacon commentò tre recenti invenzioni che stavano cambiando il mondo: la bussola, la polvere da sparo e la stampa. Ora che i legami tra le nazioni tracciati all inizio dalla bussola ci hanno resi tutti cittadini del mondo, le speranze e le minacce del singolo sono diventate le speranze e le minacce di tutti noi.
I tentativi di vivere insieme, l’evoluzione della polvere da sparo fino agli estremi ha messo in guardia l’umanità sulle terribili conseguenze di un fallimento. Ed è quindi alla stampa, biografa delle imprese dell’uomo, custode della sua coscienza, foriera delle sue notizie, che ci rivolgiamo per avere forza e sostegno, fiduciosi che con il vostro aiuto l’uomo diventerà ciò per cui è nato: libero e indipendente».
John Fitzgerald Kennedy 27 Aprile 1961

domenica, gennaio 20, 2013

Spara al diavolo


Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.
Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.

Muti, più punti io di Putin, unti come dell'Utri, pecore in mezzo ai lupi, sputi merda e rifiuti, datemi i contenuti, dividimi in 7 reti tra no beep e divieti, l'asino è cornuto secondo il bue, due ragazze diciottenni sugli U2, quanti sono i capi di stato? Due, sono più discusso della P2, prova il triangolo con l'occhio al centro, fa figo e va di moda, tanta roba, come La Piovra negli anni ottanta in tv, solo che adesso molta gente non canta più, va diretta in Parlamento, parla meno, gira col cellulare spento nell'auto blu, e quando guardo Santoro da quassù, non mi passa più.

Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.
Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.

Panico, esco da un trauma carico, mi hanno operato, ora il cervello bio-meccanico, domandami, prego, accetto, accedo in qualcosa, eccedo, tipo al buio ci vedo, tipo leggo nel pensiero, entro nella tua mente, rubo idee e procedo, nella testa c'è un demone che appare e dice, come in un film porno l'attrice dimmi che cazzo fare, parto come in sala, insana aria in Italia, rituali, tagli ritagli, rital, ti vuoi calmare, al mare andare oggi costa il triplo tipo minibar, il mio avatar in vacanza al posto mio, ora sei padre ok, ma non sei Padre Pio, a me da piccolo hanno legato e molestato a te da piccolo hanno regalato un motoscafo.

Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.
Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.

Venerate la Madonna industria con il Dio denaro, gente venerate, mi taglio le vene per pagare le rate, vene e rate gente meditate, gli scarti della società senza lavoro, siamo scarti della società, conoscerai tra poco tempo la verità amico, la realtà si infrange, è un bambino torturato che piange, non è mai troppo la rima perfetta è un cerchio con la croce sotto la vita perfetta gira a novanta un doppio otto la strada, il compasso, la squadra, il complotto, i simboli invecchiati specchiati, i capitali vari, gli avari, i peccati capitali, pittogrammi sopra noi le stelle, le schede SIM Salabim sotto la mia pelle inviano i dati.

Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.
Intorno al tavolo stampano il denaro, spara al diavolo ed è tutto più chiaro, il mondo è in mano a qualcuno che ci controlla e ci spazza via, vorrei che fosse in mano mia.


Fabri Fibra