domenica, giugno 07, 2009

Accade solo in Toscana?

Banca, si entra con le impronte

il Tirreno — 03 marzo 2006 pagina 01 sezione: MONTECATINI
MONTECATINI. Il cliente si presenta all’ingresso. La porta si apre, ma prima di poter entrare nel locale gli viene chiesto un ulteriore passaggio. Quello dell’impronta digitale. Allora appoggia il pollice o un dito a piacere su un lettore digitale e la porta si schiude.
Succede alla filiale di Larciano del Credito Cooperativo della Valdinievole e il sistema potrebbe essere esteso anche alle altre cinque agenzie in servizio sul territorio dopo l’ennesima rapina avvenuta l’altra mattina ai danni dell’istituto di credito di via Gramsci in Traversagna.
Da ieri a presidiare l’ingresso della banca è stata messa una guardia giurata. Una presenza che può dissuadere eventuali malintenzionati.
L’ultimo colpo ha impressionato gli impiegati dell’istituto. I rapinatori erano dei professionisti che hanno agito con freddezza e decisione.
Valentino Pieri è il presidente del Credito Cooperativo della Valdinievole.
«Il problema più che la presenza di una guardia giurata o meno è la posizione della banca - spiega Pieri -. Le zone periferiche come Traversagna si prestano bene per la rete stradale in cui si trovano alle vie di fuga. In questo senso i banditi sono agevolati. Quella di via Gramsci non è una filiale presa di mira più di altre. Se andassimo a vedere nel resto della provincia troveremmo situazioni uguali o con maggiori colpi. Da stamani (ieri, ndr), comunque, abbiamo messo una guardia fuori dall’agenzia. Ma al di là di questo stiamo studiando un sistema di rilevazione delle impronte digitali. Lo abbiamo installato a Larciano e sta funzionando. I clienti impiegano solo un po’ più di tempo per entrare».
L’impronta digitale elettronica come una chiave o una parola d’ordine per entrare in banca può essere, secondo Valentino Pieri, un deterrente a chi si presenta al banco con brutte intenzioni.
«Se un pregiudicato o chi vuole fare una rapina sa che le sue impronte vengono registrate forse ci pensa bene prima di fare il colpo - è il ragionamento del presidente del Credito Cooperativo -. Le impronte poi, per la legge sulla privacy, vengono cancellate dalla banca dati provvisoria che viene creata con l’ingresso dei clienti in banca. È un sistema tecnologico che stiamo valutando con attenzione più che mettere le guardie fuori dalle banche».
Pietro Barghigiani

Lo scanner delle impronte può essere un deterrente

il Tirreno — 15 maggio 2009 pagina 05 sezione: LIVORNO
LIVORNO. Una guardia giurata ha sempre un buon effetto di deterrenza preventiva, mentre i sistemi antintrusione in uso nelle banche non hanno sempre dato grandi risultati. In compenso ci sono nuovi sistemi di ripresa elettronica che alle immagini uniscono anche la raccolta delle impronte, e che hanno già dato ottimi risultati dal punto di vista investigativo, consentendo di arrestare i rapinatori. Il colonnello Francesco Zati è il comandante del reparto operativo dei carabinieri, e si è dovuto occupare delle indagini di molte rapine. Proprio per questo conosce bene pregi e difetti dei sistemi di sicurezza delle banche. Bussole girevoli, doppie porte e metal detector, in un primo tempo sembravano la risposta migliore, ma ultimamente si stanno dimostrando sempre più inefficaci. Infatti in genere i metal detector che bloccano le porte sono tarati in modo da avvertire la presenza di una massa metallica abbastanza grande, come quella di una pistola, ma non riescono a individuare i taglierini usati dai banditi per minacciare impiegati e clienti. Si potrebbe ovviare mettendo una taratura diversa dell’apparecchio, ha spiegato il colonnello Zati, ma in questo modo ci sarebbero problemi se entra qualcuno che ha una protesi metallica oppure se ha un grosso mazzo di chiavi oppure ancora molte monete metalliche in tasca. E così, per sveltire ingressi e uscite dalle sale delle banche, succede che a volte il metal detector non funzioni proprio, come è successo di scoprire a volte dopo una rapina. Funzionano abbastanza bene invece le telecamere interne ed esterne, e adesso c’è, anche in alcune banche livornesi, un nuovo sistema che scannerizza l’impronta digitale di chi preme il pulsante per entrare in banca e la collega ad una foto scattata nel momento. Questi dati vengono tenuti per un breve lasso di tempo a sola disposizione, in caso di necessità, delle forze dell’ordine, che così possono collegare subito immagini e, in caso di pregiudicati, nomi e indirizzi. Così è successo anche a Livorno che, dopo il colpo, i banditi hanno trovato i carabinieri ad attenderli sotto casa.

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