giovedì, settembre 09, 2010

La campagna di Obama contro la scuola pubblica

Tratto da www.retescuole.it: http://www.retescuole.net/contenuto?id=20100903192626
L'amministrazione Obama e i media intensificano la campagna per ritenere "responsabili" gli insegnanti

di Tom Carter

Nelle settimane passate, l'amministrazione Obama, con il sostegno a squarciagola dei media controllati, ha lanciato una campagna contro gli insegnanti della scuola pubblica, incolpandoli del fallimento del sistema educativo degli USA.

Questa campagna propagandistica ha come suoi obiettivi principali la giustificazione di licenziamenti di massa di insegnanti, di svariati schemi di privatizzazione e di ampi tagli alla spesa mascherati da "incentivi" come parte del cosiddetto programma “Race to the Top”.

L'amministrazione Obama, avendo dissipato trilioni nella guerra e nei salvataggi di Wall Street, è decisa che la classe lavoratrice dovrebbe pagare per la crisi economica, incluso attraverso riduzioni nella pubblica istruzione.

A condurre la campagna è il segretario all'istruzione Arne Duncan, l'ex "amministratore delegato" delle Scuole Pubbliche di Chicago ed allievo della macchina del Partito Democratico di Chicago. All'inizio di questa settimana, Duncan è stato spedito ad un giro del "Coraggio in classe" in quattro stati, durante il quale si è congratulato con quegli stati che avevano più servilmente introdotto le "riforme" regressive richieste dall'amministrazione Obama.

Nel frattempo, Duncan ha continuato a reclamare "responsabilità" e "trasparenza" per gli insegnanti. Secondo Duncan, per il fallimento del sistema educativo USA non devono essere incolpati decenni di tagli di bilancio e di cattiva amministrazione ma gli insegnanti che adempiono miseramente al loro ruolo.

Duncan ha espressamente appoggiato la recente pubblicazione da parte del Los Angeles Times della "classifica del valore aggiunto" degli insegnanti, compresi i nomi dei docenti, basata sul rendimento degli studenti su prove standardizzate. "Sono un energico sostenitore della trasparenza", ha dichiarato Duncan. "Mettiamo fuori i dati sugli abbandoni, sull'iscrizione al college, sul completamento del college, sui tassi di inadempimento sui prestiti e su tutti gli altri tipi di dati che possono aiutarci a evidenziare il nostro eccezionale successo e aiutarci a comprendere meglio perché troppi dei nostri figli sono impreparati".

Duncan soprintende al cosiddetto programma “Race to the Top” intrapreso dall'amministrazione Obama. Il programma offre vari doni e incentivi agli stati per imporre "riforme" dell'istruzione richieste dall'amministrazione Obama, come privatizzare l'istruzione espandendo le charter school. Agli stati stessi—già disperati per finanziamenti—viene richiesto di competere l'uno con l'altro per i miseri fondi federali.

Gli stati che soddisfano le richieste reazionarie di Duncan e dell'amministrazione Obama sono intitolati ad una quota degli insignificanti $4 miliardi del denaro del “Race to the Top”. Per fare un paragone, il costo totale dei salvataggi di Wall Street è stato stimato a $23 trilioni, ovvero più di 5.700 volte tanto.

Il 24 agosto, l'amministrazione Obama ha rivelato che fin qui il District of Columbia e 13 stati si erano qualificati per il programma, compresi Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Maryland, Massachusetts, New York, North Carolina, Ohio, Rhode Island e Tennessee. Vistosi nella loro assenza dalla lista sono California e Michigan, dove le condizioni delle scuole sono particolarmente disperate.

Le richieste per aumentate charter school e per collegare il finanziamento al rendimento degli studenti su prove standardizzate sono state sollevate in precedenza dai repubblicani e incorporate del famigerato programma “No Child Left Behind” di George W. Bush. Una indicazione evidente della traiettoria verso destra dell'establishment politico USA è che l'amministrazione Obama ha incluso quelle stesse richieste nel suo aggressivo programma di "riforma" dell'istruzione. Chester Finn, assistente segretario all'istruzione sotto Ronald Reagan, ha raccontato a csmonitor.com che i repubblicani sono "senza parole ... non vi è nulla su cui vogliano litigare con Duncan".

Particolarmente vergognoso è stato il ruolo dei media USA nella settimana passata nell'attaccare gli insegnanti e nel promuovere i programmi di "riforma" dell'istruzione di Obama. Vi sono tutte le ragioni per credere che gli altri dirigenti delle grandi società dei medi stiano coordinando i loro sforzi con l'amministrazione Obama. A guidare il branco è il Los Angeles Times, che recentemente ha lanciato una grande rapporto speciale di "Classificazione degli insegnanti", presentando attacchi quotidiani agli insegnanti. Numerosi altri organi d'informazione si sono comportati nello stesso modo: la CNN ha lanciato un programma "Sistemare le nostre scuole", mentre la ABC ha lanciato "Crisi in classe".

Questa settimana, il Los Angeles Times ha provocatoriamente pubblicato i dati su 6.000 singoli insegnanti, completi di classifiche di "valore aggiunto" secondo il rendimento degli studenti su prove standardizzate. Duncan, da parte sua, ha incoraggiato la pubblicazione di questi dati da parte di altri quotidiani in giro per il paese.

L'utilizzo della terminologia "valore aggiunto" fa parte del tentativo per imporre i principi del profitto aziendale nella pubblica istruzione.

Un insegnante di Los Angeles ha paragonato le "classifiche" sul Los Angeles Times all'essere costretti a portare una "lettera scarlatta". Molti insegnanti hanno osservato che le classifiche prodotte paragonando i risultati delle prove degli studenti ha poca relazione con l'abilità dell'insegnante. Le prove standardizzate a scelta multipla esaminano uno stretto spettro di abilità come matematica, vocabolario e comprensione della lettura. Il pensiero critico, la scrittura, la creatività, la consapevolezza storica e culturale e la capacità artistica sono completamente ignorate. Un insegnante ha osservato che un docente potrebbe inavvertitamente abbassare la sua "classifica" permettendo agli studenti che hanno delle difficoltà di trasferirsi nella sua classe, come fanno molti eccellenti insegnanti.

La campagna dell'amministrazione Obama contro gli insegnanti è iniziata con un discorso che lo stesso Obama ha dato il 29 luglio, nel quale richiedeva "qualche misura di responsabilità" per gli insegnanti. Obama ha dichiarato che "anche se applaudiamo agli insegnanti per il loro duro lavoro, dobbiamo essere certi di vedere risultati in classe. Se non vediamo risultati in classe, allora lavoriamo con gli insegnanti per aiutarli a diventare più efficaci".

"Se questo non funziona", ha aggiunto Obama in modo minaccioso", troviamo l'insegnante giusto per quella classe".

Le richieste di "responsabilità" dell'amministrazione Obama sono assoluta ipocrisia e dovrebbero essere respinte con disprezzo. Sotto Obama, non vi è nessuna "responsabilità" per quei politici che hanno promulgato i tagli di bilancio che hanno devastato l'istruzione pubblica e i programmi sociali.

Non vi è nessuna "responsabilità" per gli alti generali e i politici che hanno autorizzato e organizzato crimini di guerra e tortura. Non vi è nessuna "responsabilità" per alti dirigenti, banchieri, investitori e finanzieri la cui sconsiderata spinta al profitto ha aggravato immensamente la crisi economica. Nel frattempo, gli insegnanti della scuola pubblica, molti dei quali fanno sforzi eroici per sollevare i cuori e le menti dei giovani contro ostacoli tremendi, devono essere "ritenuti responsabili".

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