sabato, novembre 01, 2014

CLAUDIO BORGHI e DIEGO FUSARO: Uniti contro l'Europa dell'euro e della finanza.


martedì, settembre 30, 2014

Un italiano: Pier Carlo Padoan

Da: http://www.grandeoriente-democratico.com/Il_Governo_Renzi_I_un_esecutivo_di_mezze_calzette.html

Vedere anche: http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Carlo_Padoan

Il Governo Renzi I: un esecutivo di mezze calzette egemonizzato dal Massone oligarchico Pier Carlo Padoan, un tecnocrate imposto dai Massoni controiniziati Giorgio Napolitano, Ignazio Visco e Mario Draghi (a cura di GOD)



In perfetta congruenza con le nostre facili aspettative espresse in
L'inizio della fine politica dell'aspirante massone Matteo Renzi, il più grande bluff della storia repubblicana italiana (a cura di GOD) (clicca per leggere), è nato un terzo esecutivo etero-diretto e funesto, dopo i governi Monti e Letta.
E, per ora, ci limitiamo ad aggiungere che si tratta in aggiunta di un Governo di mezze calzette (uomini e donne), elevate a importanti poltrone proprio in quanto tali e in quanto pedine facilmente manovrabili dal burattinaio Renzi, a sua volta burattino nelle mani dei soliti noti.
In mezzo a tante figure mediocri, insipienti, moleste e insignificanti, la figura del Fratello Massone Pier Carlo Padoan, uno dei prototipi meglio riusciti della tecnocrazia euro-atlantica e planetaria al servizio dei circuiti massonici reazionari e neo-aristocratici.
Molto bonariamente – ma senza tacere le ascendenze ideologiche inquietanti del nuovo inquilino di Via Venti Settembre - la porzione visibile del curriculum del Fratello Pier Carlo Padoan viene egregiamente illustrata in “Padoan, il rigorista che piace all’Ue. Da Krugman al nodo dell’austerity. Ecco chi è il ministro dell’Economia”, articolo del 21 febbraio 2014 by Jacopo Iacoboni (clicca per leggere).
La realtà è molto peggiore di quella bonaria, dubitativa e possibilista espressa dal bravo Jacopo Iacoboni.
Nel caso del Fratello Pier Carlo Padoan, abbiamo a che fare con uno dei membri più protervi, cinici, arroganti e reazionari (per gente come Padoan destra e sinistra sono concetti insignificanti: essi badano al sodo delle proprie politiche economiche neoclassiche e ferocemente recessive in danno delle classi medie e basse) dei circuiti massonici elitari raccolti nelle cosiddette UR-LODGES sovranazionali.
Il Massone tecnocratico Padoan sarà ancora peggio di Vittorio Grilli e di Fabrizio Saccomanni, con i quali gli italiani pensavano di aver toccato il fondo…
E della sua designazione, naturalmente, bisogna ringraziare i Massoni contro-iniziati Mario Draghi, Vittorio Grilli e Giorgio Napolitano.
GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK!

I  FRATELLI DI GRANDE ORIENTE DEMOCRATICO (www.grandeoriente-democratico.com)
[ Articolo del 21-22 febbraio 2014 ]

domenica, settembre 07, 2014

Elenco degli stati registrati al Security Exchange Commission - SEC alla data odierna

ELENCO IN DATA ODIERNA

Companies for SIC 8888 - FOREIGN GOVERNMENTS


ELENCO AL 07/09/2014


Company State/Country
0000311669 ASIAN DEVELOPMENT BANK R6
0000866710 BANCO NACIONAL DE COMERCIO EXTERIOR SNC O5
0001026725 BANCO NACIONAL DE OBRAS Y SERVICIOS PUBLICOS SNC O5
0001045299 BANQUE CENTRALE DE TUNISIE DC
0000230098 CANADA DC
0000912239 CANADA MORTGAGE & HOUSING CORP DC
0001498597 CARSO INFRAESTRUCTURA Y CONSTRUCCION SAB DE CV O5
0001016472 CITY OF NAPLES DE
0001109609 DEVELOPMENT BANK OF JAPAN INC. M0
0000033745 EUROPEAN INVESTMENT BANK N4
0000276328 EXPORT DEVELOPMENT CANADA/CN DC
0000873463 EXPORT IMPORT BANK OF KOREA NY
0000205317 FEDERATIVE REPUBLIC OF BRAZIL D5
0000035946 FINLAND REPUBLIC OF DC
0001556421 FMS WERTMANAGEMENT 2M
0001179453 GOVERNMENT OF BELIZE DC
0001163395 GOVERNMENT OF JAMICA NY
0000931106 HELLENIC REPUBLIC NY
0000216105 HER MAJESTY THE QUEEN IN RIGHT OF NEW ZEALAND Q2
0000889414 HUNGARY NY
0000052749 ISRAEL STATE OF NY
0000052782 ITALY REPUBLIC OF L6
0000053078 JAMAICA GOVERNMENT OF L8
0000837056 JAPAN M0
0001551322 Japan Bank for International Cooperation M0
0000053190 JAPAN DEVELOPMENT BANK M0
0001109604 Japan Finance Corp M0
0000837335 JAPAN FINANCE ORGANIZATION FOR MUNICIPALITIES M0
0000821533 KfW 2M
0000835615 KFW INTERNATIONAL FINANCE INC DE
0000869318 KOREA DEVELOPMENT BANK NY
0001483135 KOREA FINANCE Corp M5
0000878519 LANDESBANK BADEN WURTTEMBERG DE
0001306843 LANDESKREDITBANK BADEN WURTTEMBERG FORDERBANK 2M
0001144797 LANDWIRTSCHAFTLICHE RENTENBANK I8
0000356049 LONDON FINANCE & INVESTMENT GROUP PLC/ADR/ NY
0001027457 NATIONAL POWER CORP R6
0000357024 NORDIC INVESTMENT BANK H9
0000202811 OESTERREICHISCHE KONTROLLBANK AKTIENGESELLSCHAFT C4
0000074615 ONTARIO PROVINCE OF A6
0000076027 PANAMA REPUBLIC OF DC
0000077694 PERU REPUBLIC OF NY
0000836136 PROVINCE OF BRITISH COLUMBIA A1
0000862406 PROVINCE OF NEW BRUNSWICK A3
0000842639 PROVINCE OF NOVA SCOTIA NY
0000722803 QUEBEC A8
0000852555 QUEENSLAND TREASURY CORP C3
0001191980 REGION OF LOMBARDY DE
0000914021 REPUBLIC OF ARGENTINA DC
0000019957 REPUBLIC OF CHILE F3
0000917142 REPUBLIC OF COLOMBIA NY
0000873465 REPUBLIC OF KOREA M5
0000911076 REPUBLIC OF PORTUGAL DC
0000932419 REPUBLIC OF SOUTH AFRICA DC
0001030717 REPUBLIC OF THE PHILIPPINES NY
0000869687 REPUBLIC OF TURKEY NY
0000203098 SASKATCHEWAN PROVINCE OF NY
0000225913 SWEDEN KINGDOM OF V7
0000898608 TREASURY CORP OF VICTORIA C3
0000101368 UNITED MEXICAN STATES NY
0000102385 URUGUAY REPUBLIC OF DC

sabato, maggio 18, 2013

La crisi europea: il sonno prima della rapina.

Tratto da: http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=74884&typeb=0&La-crisi-europea-il-sonno-prima-della-rapina-

La crisi europea: il sonno prima della rapina.


di Pino Cabras e Carlo Tia.
Strana e intorpidita atmosfera di maggio. Il grande spauracchio dello spread sembra assopito, abbastanza da non far suonare gli allarmi. Eppure nessuno è veramente tranquillo. Le banche non erogano quasi nulla, il senso di strozzamento dell'economia c'è ancora, e gli annunci di Beppe Grillo sul crollo che ci aspetta in autunno prendono consistenza. Sull'autunno si concentrano tante ansie. Quello che inizierà il 22 settembre non sarà il solito autunno. Quel giorno il popolo tedesco voterà.
Dopo di allora, chiarita la direzione che prenderà la Germania, la crisi si scongelerà pienamente in tutta Europa.
È perciò importante capire quali sono la vera faccia, la vera natura, gli attori principali, i mezzi utilizzati, il disegno ultimo di coloro che stanno demolendo l'Europa, la sua identità e i suoi popoli.
Occorre che afferriamo senza indugio il senso di tutto questo, pronti a trarne le conseguenze.
Ai piani alti non sono fermi. Stanno preparando progetti operativi che proseguiranno la destabilizzazione su scala continentale. Dovremo essere pronti a elaborare politiche e progetti alternativi per impedire alla Troika (composta da Banca centrale europea, Commissione europea e Fondo monetario internazionale) di proseguire nel suo cammino dittatoriale e, contemporaneamente, lanciare un concreto messaggio di speranza a milioni di Europei già in miseria o - come nel caso dell'Italia, della Francia, e, più tardi perfino della Germania - sul procinto di esserlo.
Molti obietteranno: anche la Germania? La Germania no. E invece sì. Il suo debito pubblico supera i 2 trilioni di Euro, molte casse di risparmio di proprietà pubblica sono da tempo in bancarotta tecnica, la Kommerzbank é sta già salvata più volte. Ma queste sono noccioline, in confronto ai numeri di un altro baratro. La Deutsche Bank, ossia il maggiore azionista della Bundesbank e della BCE, ha un record mondiale poco invidiabile: è la prima banca al mondo nella classifica esplosiva del rischio derivati (seguita dalla JPMorgan). L'istituto germanico ha in pancia oltre 55 trilioni di derivati a rischio "subprime". Detta in un'altra maniera, sono più di 55 milioni di milioni di euro, qualcosa come 35 volte il PIL dell'Italia.

È pur vero che il rischio è compensato in parte da posizioni di copertura per 23 trilioni di Euro presso altri grandi istituti bancari. Ma in momenti di crisi acuta un'assicurazione come questa è solo teorica, perché si basa su equilibri da catena di Sant'Antonio.
«Ma niente paura», ironizza Zero Hedge, «questi quasi 56 trilioni di euro di esposizione, se tutto dovesse andare davvero malissimo, sono coperti dai bilanciatissimi volumi di 575,2 miliardi di depositi, ossia appena 100 volte di meno. Naturalmente, nel caso di Deutsche Bank sarebbe a quel punto richiesto un prelievo un pochino più aggressivo del normale, seguendo le orme di Cipro».

I numeri sono da brivido, e gli equilibri fragilissimi, retti su meccanismi di fiducia sempre più volatili. Basta che una sola maglia di questa catena truffaldina si spezzi, e tutto il sistema mondiale salta in aria. A quel punto non ci sarà nessun "Quantitative Easing" o nessuna convulsa stampa di moneta elettronica o cartacea - da parte della FED,della BCE, della Banca del Giappone o della Banca d'Inghilterra, o di una Banca d'Italia rifondata a tempo di record - che potrà salvarci nell'immediato. L'atterraggio non è morbido.

Non c'è mossa politica, anche quelle di chi come noi vuole difendersi, che possa ignorare questa spada di Damocle che pende sulla condizione, già tragica, o sul punto di esserlo, di gran parte dell'Europa.
A Bruxelles sanno benissimo che molti degli istituti finanziari dell'Eurozona navigano in pessime acque. Seguire «le orme di Cipro» è più che un'opzione sul tavolo. La "Direttiva Barnier" sulla regolamentazione dei casi di insolvenza, in corso di preparazione, prevede in ultima istanza la "confisca" - parziale o totale - dei depositi e crediti correlati.
In altre parole,una spoliazione del risparmio dei depositanti.

Naturalmente ,dopo la maxirapina di Cipro,molti cittadini di Eurolandia disertano le banche, o, se già clienti, riducono al minimo i loro depositi. Perciò lo stesso commissario europeo Michel Barnier ha anticipato un provvedimento per far sì che - lo vogliano o no - i 59 milioni di cittadini che non tengono ancora il loro denaro in banca, vadano a depositarlo.
La crisi non è più solo una questione di solvibilità, ma di fiducia nel sistema politico-istituzionale che ci governa dai tempi della rimozione del Muro di Berlino. Un sistema che aumenta via via il tasso di illegalità e illegittimità dei suoi provvedimenti.
La "Direttiva Barnier" è ancora in corso di riservata gestazione. Ma l'impianto é ormai delineato. In pratica, il "salvataggio" di una banca di Eurolandia ricadrà in buona parte sui depositanti-risparmiatori.
Le linee fondamentali della direttiva sono state preannunciate dallo stesso Barnier, durante una recente conferenza stampa. Il testo finale dovrà essere approvato dal Consiglio Europeo del 27/28 Giugno 2013. Non sono da escludere importanti sviluppi che potranno influenzare nel frattempo la stesura finale. Il 18 maggio è la data limite del superamento del tetto del debito USA, inevitabile. Come reagiranno quelle entità impropriamente definite "mercati", ossia gli speculatori finanziari, comprese le grandi banche?

Il tema dei prelievi forzosi dal risparmio depositato in banca non si ferma qui. Il Consiglio europeo del 22 Maggio ha all'ordine del giorno una normativa di coordinamento delle politiche fiscali. Oltre alle misure di armonizzazione fiscale, è prevista la tassazione dei depositi di risparmio: ad esempio, in Francia, i depositi sul "Livret A" - sino ad ora esenti e con un tetto massimo di 25mila Euro - cadranno non solo sotto la scure invisibile dell'inflazione reale (Istat ed Eurostat non calcolano tassi attendibili), ma anche sotto la tassazione imposta ope legis dall'Unione Europea.
Se i depositi verranno confiscati, in tutto o in parte, in caso di insolvenza, e a questo si unirà la tassazione forzosa dei risparmi, queste saranno altrettante scintille che faranno esplodere la polveriera dell'Euro moneta privata.

Niente di nuovo sotto il sole quel che ne conseguirà: il ritiro in massa dai depositi bancari prima, il crollo sistemico delle banche poi, una depressione terrificante infine, dagli esiti imprevedibili.
Quel che resterà dell'Europa potrà soltanto ricorrere alle riserve auree e a quelle in divise straniere "solide": fra queste, data la situazione finanziaria USA, non rientra il dollaro.
Ora come ora non dobbiamo aspettarci nulla da un governo Letta-Berlusconi ad alto tasso Bilderberg. Fin qui il governo si regge e rimane in campo con lo spread basso per consentire ad Angela Merkel di arrivare al 22 settembre, senza aggiungere altri incontrollabili guai ai già troppi disordini, al netto della capacità dei maggiordomi italiani di crearne maldestramente comunque.

Come difendersi, allora? Il tempo è scaduto, e l'opposizione deve crescere molto in fretta. Dovrà elaborare in fretta un piano B, visto che Draghi e soci non lo contemplano neppure. E far diventare quel piano materia di schieramento politico che faccia l'opposto di quel che si è fatto finora.

domenica, aprile 28, 2013

DRP avvisa


 Tratto da: http://www.democraziaradicalpopolare.it/DRP_avvisa_Francesco_Boccia_Paola_De_Micheli_e_tutti_gli_arroganti_quanto_insignificanti_e_mediocri_cortigiani_del_capobastone_paramassone_Enrico_Letta.html

DRP avvisa Francesco Boccia, Paola De Micheli e tutti gli arroganti quanto insignificanti e mediocri cortigiani del capobastone paramassone Enrico Letta, cui si aggiungono maîtresse à penser del calibro di Dario Franceschini e Roberto Speranza: attenzione, perché, ad allargarvi troppo con le vostre pretese di pensiero unico e disciplina da caserma nel PD, farete la stessa fine di Letta Junior, il quale finirà prima o poi come il massone reazionario Mario Monti, preso a pernacchie e pomodori in faccia da parte del Popolo Sovrano…






Il clima è quello descritto in
E Noi di DRP diciamo poche ma chiare parole a personaggi mediocri, grigi e insipienti come i vari Francesco Boccia (ogni volta che parla in televisione, sono migliaia di voti in meno per il PD: si tratta di un perdente nato, politicamente, ancorché fortunato in amore, essendo il compagno della bella e intelligente Nunzia di Girolamo), surreali come Roberto Speranza (solo un’anima morta come Pierluigi Bersani poteva fare di questo insignificante ragazzotto di limitatissime qualità comunicative il capogruppo del PD alla Camera dei Deputati), sgangherati come Paola De Micheli (adesso anche lei va spesso a rappresentare il PD in televisione, incitando gli spettatori piddini a dire: “aridatece la Bindi e la Finocchiaro…”, visto il tasso di insignificanza concettuale e progettuale degli pseudo-ragionamenti della De Micheli), rimbambiti prematuramente come Dario Franceschini (il quale, dopo un apprezzabile finale di legislatura come capogruppo PD alquanto critico del Governo Monti, è tornato ad essere – al netto della barba gauchista e intellettualoide- un tanghero post-democristiano con pulsioni da caporale di giornata verso i dissidenti degno del miglior post-comunista di matrice togliattiana).
Le parole, poche, chiare e dirette che diciamo a tutta questa pletora di improvvisati guardiani della nuova ortodossia piddina di marca napolitanian-lettiana, sono le seguenti: attenti, ragazzi, perché se c’è qualcuno cui si addicano le parole in libertà di Enrico Letta su una classe politica screditata, priva di stima e oggetto di disprezzo presso la pubblica opinione dei cittadini italiani, quel qualcuno sono proprio personaggi senza idee e senza vero spessore progressista come Letta Junior, Boccia, la De Micheli, Speranza, etc..
Attenti, giovani dirigenti e parlamentari nati “vecchi” e polverosi nella vostra sintassi cialtronesca, autoreferenziale e sterile: non pensate di poter ridurre il Partito Democratico (che appartiene anzitutto alla base degli elettori, gli stessi che in questi giorni stracciano le tessere o, meglio ancora, scendono in piazza e occupano le sezioni del partito per dimostrare pubblicamente il proprio dissenso rispetto ad una classe dirigente pasticciona, senz’anima, ipocrita, suicida e priva di un serio progetto strategico) ad una squallida caserma, dove chi dissente rischia l’espulsione.
I parlamentari, così recita la Costituzione, esercitano il proprio ruolo di rappresentanti del Popolo Sovrano senza vincolo di mandato alcuno.
E in un partito democratico e pluralista, specie rispetto ad un governo consociativo di dubbio ethos civile e politico, ci sta senz’altro la legittimità di non votare la fiducia dinanzi alla prospettiva di una riedizione dei disastri che già hanno caratterizzato l’esecutivo Monti, anch’esso sostenuto dalla stessa maggioranza PD+PDL+ centristi vari.
Noi di DRP vigileremo sulle condotte di chiunque voglia improvvisarsi “kapò” e “caporale di giornata” all’interno del PD, prendendo nota di nomi e cognomi e presentando il conto al momento opportuno…
D’altra parte, per le stesse ragioni espresse dai Massoni di GOD in
e da Gioele Magaldi in
siamo propensi a credere che sarà meglio darlo, un bel voto di fiducia all’esecutivo guidato da Enrico Letta. Almeno, fra qualche mese, il fallimento palese di questo vecchio-nuovo governo guidato dal più montiano del PD sarà la più bella dimostrazione che quello che serve all’Italia e all’Europa non sono le ricette proposte da Napolitano-Monti-Letta e Danti Causa sovra-nazionali, bensì un vero cambiamento di paradigma, che sostituisca le mille varianti (di destra e di sinistra, post-friedmaniane e post-giddensiane) della teologia neoliberista con una Weltanschauung schiettamente neo-keynesiana e neo-rooseveltiana.
Si godano il loro momento, Letta e i lettiani, ma sarà un godimento effimero, più ancora di quello di Monti e leccapiedi vari.
E si mediti su quanto è scritto in
perché vi si trovano le linee essenziali per comprendere come il precario successo di oggi sia la base per uno sgretolamento prossimo venturo, dinanzi ad un Popolo Sovrano che non è più disposto a tollerare mirabolanti prese per i fondelli, mentre l’economia reale va allo sfascio e la società italiana ed europea si sta tragicamente disgregando.
LE CITTADINE E I CITTADINI DI DEMOCRAZIA RADICAL POPOLARE (www.democraziaradicalpopolare.it)
[ Articolo del 24-27 aprile 2013 ]