lunedì, settembre 06, 2010

Voi, diffusori dell'inganno

Corriere della Sera, 1 novembre 2000

«Voi, diffusori dell’inganno»

di Pier Paolo Pasolini

Roma, 30 aprile 1972

Caro ineffabile Ottone, sarebbe ora ti vergognassi per quello che «fai» scrivere ai tuoi disonesti redattori sul Vietnam! È un atto vergognoso che solo i servi e quelli che come te non possiedono alcuna dignità morale hanno l’impudenza di compiere. Perché non sei ignorante tu, dal momento che una volta almeno il testo del Trattato di Ginevra si deve presumere che l’hai letto; sei solo in malafede, tu come il tuo galoppino Sormani che scrive i suoi sudici e cinici articoli dal Vietnam perché i lettori benpensanti leggano sul tuo giornale «tanto serio e autorevole» quello che s’aspettano da una stampa padrona in casa e serva e servile fuori. Non è poi un caso che non ti salterebbe mai in testa, né a te né a nessuno della tua immorale falange, di pubblicare per esteso un documento che parla così chiaro come il testo di quel trattato, che la tua e la vostra vocazione all’illibertà e la tua e la vostra mancanza di coraggio morale offendono quotidianamente. E allora, direttore, con che animo tu, voi avete la spudoratezza di cogliere ogni occasione per parlare di libertà di stampa, quando tu e voi di questa libertà fate volgare mercimonio irridendo ai suoi valori con l’inconfessato e inconfessabile scopo di concimare l’ignoranza e diffondere l’inganno? Dunque, caro Ottone, se t’insegno a chiamare ogni cosa col nome che gli conviene, vorrai non avertene come uomo (come direttore sarebbe pretendere l’impossibile) se ti dico che sei una triviale e laida puttana. A Cesare quel che è di Cesare, alle puttane... E ora seguita pure a venderti per comprare gli altri. Lascia pure lo spazio della tua rubrica alla lettera della gentile signorina Cesira che essendosi fratturata la caviglia sciando a Cortina si interessa tanto ad un nuovo metodo per aggiustarsela (vivaddio, visto che non ci hanno regalato la riforma sanitaria è pur sempre qualcosa che vi interessiate almeno voi di qualche questione spicciola, davvero!). Infatti comprendo perfettamente che questa mia non puoi pubblicarla per non solleticare la pruderie dei tuoi cari lettori che non d’altro arrossirebbero se non di quel «puttana» che ti dò.
Prendi però nota di questo, direttore: anche fra i tuoi lettori sono sempre meno quelli che accendono i loro «ceri» con la tua lascivia. È un fatto che potrebbe riuscire utile sapere in Consiglio di amministrazione. Ma aspetta, dove vai, finisci di leggere la lettera prima di andarglielo a dire!? Scherzi a parte, caro Ottone, attento che la Crespi non scarichi anche te, sarebbe così cattivona e antidemocratica... che faremo tutti quadrato intorno a te e a Indro e a Spadolini contro l’attacco padronale... oibò! Ma tu una cosa ricorda soprattutto, come direttore-difensore-della-libertà-di-stampa-e-non-solo-di-questa-ma-anche-delle-libertà-democratiche: quelli che oggi sono gli sfruttati e gli oppressi spazzeranno via voi e le vostre libertà. Costoro sanno oggi meglio che mai che questa non è retorica millenaristica.
Ciao e a presto

Pier Paolo Pasolini

mercoledì, agosto 25, 2010

Un cesare

Tratto da Wikipedia

Cesare Geronzi
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Cesare Geronzi (Marino, 15 febbraio 1935) è un banchiere e dirigente d'azienda italiano, presidente di Generali.

La carriera professionale

Nel 1960 Cesare Geronzi vince il concorso in Banca d'Italia, entrando a lavorare nel 1961 nel settore cambi collaborando con il Governatore Guido Carli per 15 anni. L'ambiente politico negli anni sessanta e settanta è molto difficile, ma Geronzi riesce a farsi largo e ad affermarsi professionalmente. Negli anni ottanta si vede chiuso da Carlo Azeglio Ciampi e Lamberto Dini e si mette quindi sul mercato, diventando, proprio nel 1980, vicedirettore generale del Banco di Napoli, seguendo l’allora Direttore Generale Rinaldo Ossola.

Ma l'esperienza di Napoli non è felice: nel 1982 sia lui sia Ossola sono letteralmente cacciati dal Banco di Napoli. Geronzi nel 1982 passa alla Cassa di Risparmio di Roma, come direttore generale. Alla fine degli anni Ottanta, la carriera di Geronzi ha uno scatto deciso. Il Banco di Santo Spirito, storica banca romana controllata dall'IRI, presieduto da Romano Prodi si trova in difficoltà economiche. Geronzi vorrebbe acquistare il Banco, ma Cariroma non ha gli 800 miliardi di lire necessari per farlo. Per ottenere il capitale necessario allora Cariroma vende a Santo Spirito i propri sportelli, diventando una holding, e con il denaro ottenuto rileva il capitale azionario. Nel 1990 al gruppo viene aggiunto anche il Banco di Roma.

Successivamente la Banca di Roma acquisisce numerose società: compra la Banca Mediterranea, finanzia l'alta velocità delle Ferrovie dello Stato, fonda la holding turistica Ecp. Nel 1995 acquisisce la Banca Nazionale dell'agricoltura (venduta cinque anni dopo all' Antonveneta a 1,5 volte il prezzo pagato) e il suo gruppo supera un giro d'affari di 10mila miliardi di Lire.

A fine anni '90 il gruppo Banca di Roma si allarga al Sud, con l'acquisizione di Mediocredito Centrale e del Banco di Sicilia; in cambio la Regione Siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia ne divengono due soci importanti. Nel 2000 sono assorbite la Banca Popolare di Brescia e la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. È questo il percorso che, attraverso l’unione di banche in crisi o pre-crisi, conduce Geronzi alla creazione nel luglio 2002 di un’unica unità bancaria, Capitalia.

Nel 2004 Cesare Geronzi e Capitalia vengono coinvolti nella crisi del sistema finanziario, generata dalla crisi argentina e dai crac Parmalat e Cirio. Capitalia però non aveva emesso alcun bond della Parmalat mentre ne emise solo due su 1.100 della Cirio, insieme a Unicredito e J.P.Morgan. Dopo due anni, il 7 dicembre 2006, il tribunale di Brescia ha condannato in primo grado Geronzi per la vicenda del crac Italcase. Questa accusa è stata poi ribaltata nella sentenza d'appello e, l'11 maggio 2009, Cesare Geronzi è stato assolto con formula piena "per non aver commesso il fatto"

Il 20 maggio 2007, viene deliberata l’approvazione finale della fusione per incorporazione di Capitalia SpA in Unicredit SpA, un’operazione in cui Capitalia viene valutata 22 mld di euro. Dopo circa un mese avviene la fusione di Capitalia con Unicredit, e Geronzi viene nominato all’unanimità presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca, di cui era già Vice Presidente. L’Assemblea del Patto di Sindacato di Mediobanca S.p.A. lo nomina Presidente. Alla fine del 2008 Cesare Geronzi viene riconfermato nella carica di presidente, dopo che il 28 ottobre 2008 l’Assemblea degli Azionisti di Mediobanca approva l’abbandono del sistema di governance “duale” e il ripristino del “tradizionale”. Nel marzo 2010 viene designato da Mediobanca quale Presidente delle Assicurazioni Generali, nomina concretizzata il 24 aprile 2010.

L'editoria e la politica

La sua carriera professionale è stata sorretta storicamente da amicizie politiche importanti, partendo da quella di Giulio Andreotti dei primi anni Ottanta fino al sostegno ricevuto da una parte dei vertici di Bankitalia alla fine degli anni novanta.

Attraverso la sua attività di importante ed affermato banchiere, Geronzi possiede anche numerose partecipazioni in molti gruppi editoriali, che fanno o hanno fatto capo a diverse testate giornalistiche: Risparmio Oggi (diretto da Bruno Vespa), Il Messaggero di Francesco Gaetano Caltagirone, Class di Paolo Panerai, l'Unità, Il Manifesto per finire alla tv Telemontecarlo di Vittorio Cecchi Gori.

In seguito è fra i primi finanziatori della Omnitel e fonda la Mmp, una concessionaria di pubblicità, che si occupa di gran parte della carta stampata, pur essendo perennemente in perdita: Topolino, Secolo d'Italia, L'Unione sarda, Qui Touring, Famiglia Cristiana, Osservatore Romano. La Mmp chiuderà nel 1997 con 450 miliardi di perdite, il 70 per cento delle quali sono a carico del partner pubblico. Sono notevoli anche i finanziamenti ai partiti: nel 1996 i Democratici di Sinistra ricevono da Banca di Roma 502 miliardi, secondo quanto riportato dalla Centrale Rischi Interbancaria della Banca d'Italia.

Il calcio

Dagli anni novanta è aumentato notevolmente il suo impegno nel settore calcistico, ed è nota in particolare l'influenza economica che ha ed ha avuto dentro alcune società calcistiche con problemi finanziari. Luciano Gaucci lo ritenne responsabile del fallimento dell' AC Perugia e gli lanciò numerose accuse da Santo Domingo, dov'era all'epoca latitante; sull'argomento Geronzi è stato sentito dalla magistratura come persona informata sui fatti.

Nel 2004 ha acquisito tramite Capitalia il 49% di Italpetroli, la società che controlla l'AS Roma con una quota del 67%, sfruttando la conversione in azioni di crediti per 35 milioni di euro. La banca deteneva inoltre un'opzione a salire al 51% nel caso il piano di risanamento della squadra non avesse avuto successo ma, nel 2008, tale opzione è stata cancellata. Inoltre Capitalia è uno dei creditori della S.S. Lazio, dopo esserne stata anche azionista e averla salvata con un aumento di capitale.

Casi giudiziari

* Federconsorzi: assoluzione.
* Parmalat - Eurolat: Nell'ambito del processo per il crac Parmalat è indagato per usura aggravata e concorso in bancarotta fraudolenta. Per l'accusa Geronzi avrebbe costretto Tanzi ad accollarsi la società Ciappazzi, appartenenti al gruppo Ciarrapico. L'investimento sarebbe stato finanziato da Capitalia con tassi da usura. Per il filone Eurolat, Geronzi è stato rinviato a giudizio per estorsione e bancarotta societaria il 5 aprile 2008. Secondo l'accusa, Geronzi avrebbe imposto a Tanzi l'acquisto di Eurolat, società del Gruppo Cirio di Sergio Cragnotti ad un prezzo gonfiato, minacciando di chiudere gli affidamenti bancari. Gli atti del processo sono stati trasferiti da Parma a Roma il 20 giugno perché il reato contestato (estorsione in relazione alla vendita di Eurolat dalla Cirio alla Parmalat) sarebbe stato compiuto a Roma.Il 23 marzo 2010, il gup di Roma, Tommaso Picazio, lo proscioglie dall'accusa di estorsione, mentre decide di affidare alla Cassazione la sentenza riguardante la competenza a svolgere il processo per bancarotta.
* Crac Cirio: il banchiere è indagato di frode riguardo l'emissione e collocamento dei 'bond' Cirio tramite Capitalia.

* Crac Italcase: assoluzione in appello con formula piena "per non aver commesso il fatto"

* Caso Telecom: frode fiscale operata dalla lussemburghese Bell (controllata da Hopa, la merchant bank di Emilio Gnutti partecipata anche da Geronzi).

Altre cariche ricoperte

* Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A.;
* Consigliere di Amministrazione di RCS Quotidiani
* Consigliere di Amministrazione della CASPIE (Cassa Autonoma di Assistenza Sanitaria tra il personale dell’Istituto di emissione);
* Membro della Giunta di ASSONIME;
* Membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Guido Carli”;
* Membro del Comitato Esecutivo di Aspen Institute Italia;
* Consigliere di Amministrazione della Fondazione Amintore Fanfani;
* Consigliere di Amministrazione della Fondazione per l’Istituto Italiano di Scienze Umane;
* Membro del Consiglio Direttivo della Fondazione di Diritto Vaticano dell’Ospedale Bambino Gesù;
* Consigliere di Amministrazione della Fondazione Cerba.

Riconoscimenti

* Laurea “honoris causa” in Economia e Commercio conferita dall’Università degli Studi di Bari;
* Grande Ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana;
* Commendatore Sacro Ordine di San Gregorio Magno;
* Croce di Commendatore dell’Ordine al Merito Melitense del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta;
* Honorary Fellow del Tel Aviv Museum of Art.

lunedì, agosto 23, 2010

La crisi europea può essere un'occasione

Tratto dal sito www.ilmanifesto.it: http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100815/pagina/10/pezzo/284820
Si sta sgonfiando la recovery. Solo i profitti della classe finanziaria, generati per gran parte da processi antiproduttivi, come la guerra, o la distruzione dell'ecosistema, sono in ripresa. Tutto il resto scende: l'occupazione scende, il salario reale scende, e perfino il salario nominale. Scende il consumo e la propensione al consumo, scendono le attese scende la fiducia. Scende per finire l'energia psichica. Nessuno crede più nel futuro radioso del capitalismo, se si eccettua l'Economist naturalmente.

Crollano in Europa le vendite di automobili. I produttori di auto chiedono allo stato di sostenere il settore con incentivi. Nonostante la conclamata adorazione del mercato i produttori di automobili chiedono allo stato di aiutarli a produrre una cosa che il mercato non compra più - e per fortuna, visto che l'oggetto automobile si è da lungo tempo rivelato inquinante, pericoloso e sempre meno capace di svolgere la sua funzione nelle grandi città.

Nel frattempo un tale di nome Marchionne va in giro per il mondo presentandosi come il salvatore dell'industria dell'auto. È difficile capire perché si debba salvare un'industria che produce oggetti ingombranti inutili inquinanti costosi e pericolosi, quando non li vuole comprare più nessuno, almeno in occidente. Tant'è: questo tizio va in giro per il mondo a salvare la produzione automobilistica, costi quel che costi (ma a chi costa?).

Qualche giorno fa questo signore ha incontrato l'agonizzante presidente Obama, reduce da una lista interminabile di rovesci, e in attesa di essere definitivamente imbalsamato dalle elezioni del prossimo novembre. Insieme hanno visitato lo stabilimento della Chrysler, salvata, appunto dal signor Marchionne. Salvata come? direte voi. Ma è semplice. È sufficiente che lo stato (i contribuenti, e prima di tutto i lavoratori) finanzi l'impresa che produce oggetti inutili e destinati a rimanere invenduti, è sufficiente che il salario degli operai venga dimezzato (è il caso della Chrysler per l'appunto, ma è anche il futuro della Fiat trasferita da Mirafiori alla Serbia) e il gioco è fatto. Va detto che a queste condizioni sono capace anche io a fare l'imprenditore, anzi il capitano coraggioso.

Il capitalismo contemporaneo è sistema di produzione dell'inutile a spese della società. Per la comunità sarebbe meno costosa l'erogazione di un salario di cittadinanza per coloro che non trovano lavoro, piuttosto che l'insistenza nel produrre l'inutile in cui si distingue Marchionne.
Il problema è che il salario di cittadinanza presuppone il ribaltamento dei principi che reggono dogmaticamente la costruzione europea: presuppone, come suol dirsi, un nuovo paradigma che sarebbe perfettamente adeguato alla potenza della tecnologia e ai limiti ormai raggiunti e superati della crescita sostenibile, ma del tutto inaccettabile dalla costituzione psichica della società competitiva. E al momento non si vedono da nessuna parte, nella società e nella cultura europea, le energie e l'intelligenza capaci di rovesciare questa situazione, di cogliere l'occasione di una crisi senza vie d'uscita per indicare la via d'uscita da un sistema ossessionato dalla crescita e dalla super-produzione dell'inutile. Eppure la crisi europea imporrà prima o poi con la forza delle cose una riflessione: o si rinuncia al dogma dello scambio salario-lavoro, e al dogma della crescita economica basata sull'automobile e sul petrolio, oppure si rinuncia alla civiltà, al progresso sociale, ai principi che hanno sorretto l'edificio dell'umanesimo moderno. Quella che è stata presentata come crisi finanziaria si sta rivelando come qualcosa di differente: una vera e propria guerra di classe contro il salario e contro il diritto dei lavoratori a vivere la loro vita. La crisi è stata usata per una gigantesca redistribuzione di reddito che dirotta verso il profitto quel che toglie ai lavoratori e alla società, aumentando l'intensità dello sfruttamento e il tempo di lavoro. Sottoposti al ricatto della disoccupazione, sottoposti alla pressione di un esercito di riserva che è diventato mondiale andiamo verso condizioni che si possono definire neo-schiavistiche.

È questo inevitabile? Un editorialista de L'Economist di nome Charlemagne in un articolo del 17 luglio 2010 intitolato Calling time on progress dice che gli europei non vogliono rendersi conto del fatto che il progresso sociale è un mito che ha potuto funzionare per un paio di secoli, ma ora è da dimenticare.

Come dei ragazzini cui venga sottratto il loro giocattolo, dice Charlemagne, i lavoratori europei si lamentano piangono sfilano in corteo. Dal 1789 in poi hanno creduto che fosse possibile la giustizia sociale, e addirittura si sono messi in testa di ridurre il tempo di lavoro, come se la vita fosse destinata a leggere libri viaggiare e far l'amore, invece di crepare nelle miniere possibilmente tra atroci tormenti. Su un punto Charlemagne ha ragione: il progresso moderno è stato possibile grazie alla forza politica dei lavoratori e alla riduzione del tempo di vita destinato al lavoro. Se quella forza è esaurita, o disattivata, allora il progresso è morto.

È il rifiuto del lavoro che ha reso possibile il progresso sociale culturale e tecnologico. Infatti, quando il costo del lavoro sale, quando i lavoratori possono organizzarsi in maniera autonoma, il capitale è costretto a stimolare la ricerca, a investire in tecnologie innovative, per poter sostituire lavoro conseguenza i lavoratori guadagnano tempo libero, e possono destinarlo all'istruzione, ai loro affetti, alla salute. Quanto meno tempo è destinato al lavoro, tanto più la società è capace di curare se stessa.
Ma globalizzazione e neoliberismo hanno ridotto costantemente il costo del lavoro. Di conseguenza si riduce anche l'interesse del capitale a investire nella ricerca e nella tecnologia. Costa meno far lavorare un operaio bengalese clandestino che mettere una carrucola o un servomeccanismo. Comincia allora una vera e propria involuzione tecnologica, una riduzione dell'investimento per la ricerca. La riduzione del costo del lavoro (che ispira le politiche della classe dirigente europea) è una garanzia di regressione a tutti i livelli. Regressione nell'impiego delle tecnologie esistenti, regressione nella ricerca per nuove tecnologie, ma soprattutto regressione nella vita quotidiana della società. In Europa succede proprio questo: la regressione in pochi anni è destinata a provocare barbarie, aggressività, violenza, razzismo, guerra civile interetnica. La sola possibilità di sfuggire a questo destino sta nella capacità di abbandonare l'intero quadro della superstizione economica, con i suoi dogmi di crescita competitiva, affidando il futuro della produzione ai saperi liberi finalmente dal dominio epistemologico del sapere economico, trasformato in un dogma indiscutibile.

La crisi europea è l'occasione per iniziare - proprio qui, dove il modello si è formato nei cinque secoli della modernità - il processo di fuoriuscita dal capitalismo. Ma esistono le condizioni psichiche, culturali perché la soggettività possa esprimersi in forma indipendente? Ogni energia soggettiva autonoma sembra sopita nella società europea. Esplosioni di rabbia e dignità si manifestano, come nel caso di Pomigliano, ma in maniera soltanto difensiva, e senza la capacità di farsi immaginario dilagante, di riattivare la solidarietà e di restituire al piacere di vivere il primato sulla sicurezza e la competizione.

Franco Berardi "Bifo"

sabato, luglio 31, 2010

Intervista di Giuseppe Cruciani a Gioele Magaldi

Puntata di "La zanzara" del 22 luglio 2010 da Radio24 intilotata "Logge, targhe e 'bire'".
All'inizio, intervista a Gioele Magaldi, del Grande Oriente Democratico.

http://www.radio24.ilsole24ore.com/popup/player.php?filename=100722-lazanzara.mp3

Lettera Aperta n.1 al Fratello Silvio Berlusconi del 26 luglio 2010 (Ed Esortazioni a Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro, Casini, Rutelli)

Dal sito del Grande Oriente Democratico: http://www.grandeoriente-democratico.com/lettera_aperta_n1_al_Fratello_Silvio_Berlusconi_del_26_luglio_2010.html

Caro Fratello Silvio,

mettiamola in questi termini: con questa Lettera Aperta n.1 (ne seguiranno altre, perche la “posta in gioco” è piuttosto complessa e importante) cercherò di aiutare Te a recuperare memoria e consapevolezza degne di un’aspirante statista (sono quasi 20 anni che “aspiri”…) e tenterò di ispirare nei (talora distratti e negligenti) media nazionali qualche nozione più precisa sul tuo percorso esistenziale e politico.
Un’opera utile, spero, a beneficio di storici e cronisti; valida sia per l’”illuminazione” dei contemporanei che per le ricerche/analisi dei posteri, che altrimenti sarebbero irrimediabilmente falsate e mistificate ad Arte.

Non starò a ricordarTi che l’iniziazione massonica - quale tu avesti il privilegio di ottenere direttamente dal Gran Maestro “Emerito” Giordano Gamberini alla fine degli anni settanta, a Roma, alla presenza del Fratello Licio Gelli e di diversi tuoi amici già Fratelli Piduisti - è indelebile, una volta conferita.
Indelebile come ogni ordinazione sacerdotale e misterica.
Non starò a ricordartelo perché tu lo sai bene e lo hai sempre saputo, a partire dalle illuminanti parole usate, durante il rito iniziatico da Lui officiato, da Gamberini in persona.
A partire dai “ripassi” in materia che ebbe a regalarti generosamente il Gran Maestro Armando Corona (1982-1990), durante tutti gli amabili incontri e colloqui che avesti con lui nel corso di molti anni, alla presenza di altri “estimatori” della Via Iniziatica Massonica, come il Presidente Emerito della Repubblica Francesco Cossiga e i tuoi amici Flavio Carboni e Giuseppe Pisanu, per tacere di tanti altri…
Soprattutto, a partire dalle relazioni ancora più significative con certi ambienti del milieu massonico internazionale, maturate dal 1992-93 in poi e di anno in anno sempre più rafforzatesi e perfezionatesi.
Per non parlare delle tue letture e dei tuoi “studi”, sapientemente dissimulati, su tanti aspetti dell’Esoterismo in generale e della Massoneria in particolare. Su questo punto, bisogna dare atto al Presidente Cossiga che egli ha sempre saputo aiutarti e sostenerti nella tua opera dissimulatrice…
In molte famose interviste (su quotidiani o libri), il Presidente Emerito della Repubblica ha sempre minimizzato la tua esperienza libero-muratoria, esprimendosi pressappoco così: “Ma Berlusconi bada al potere e ai soldi…che volete che gliene importa di riti esoterici, dei miti antico-egizi di Iside e Osiride…”.
Eh, no Presidente Cossiga! Al Fratello Silvio importa parecchio dei “riti, dei miti, della magia e delle sette esoteriche”, per non parlare delle componenti “filo-egizie ed ermetiche” della sua Weltanschauung.
Ma su questo ritornerò fra breve.
Caro Fratello Silvio, i miei complimenti per la tua straordinaria capacità da vero “Mago Ermetico” (quasi un novello Prospero shakeasperiano…)…
Il “Velo di Maya” con cui- da anni- hai saputo occultare tanti aspetti della tua personalità è davvero molto ben tessuto; con una “trama“ spessa e resistente…
Ci sono cascati in tanti, soprattutto i più sprovveduti antagonisti del centro-sinistra (politici, opinionisti, editorialisti, giornalisti, vignettisti, autori di satira, etc.), ma anche diversi personaggi “ritenuti indegni di superiori rivelazioni”, all’interno della tua variopinta Corte di satrapi, maggiordomi, camerieri, nani e ballerine… Tutti però-anche se non messi a parte dei segreti della schiera più intima di adepti-innalzati a ruoli istituzionali, in virtù delle tue ben coltivate “doti taumaturgiche”, in grado di innalzare “i poveri di spirito” e di trasformare “la feccia e il piombo in oro”.
Però, adesso che si avvicina il redde rationem con la Storia e con l’Ultima Grande Iniziazione (quella che passa per gli Inferi e per mondi ultra-terreni), mi permetterai di rendere giustizia a taluni tratti alti e nobili del Tuo percorso umano ed esistenziale, liberandoti una volta per tutte da quella sapiente “maschera dissimulatrice”,che pure ti è stata tanto utile nel consolidamento del tuo Potere terreno.
Insomma caro Fratello Silvio, gliele vogliamo svelare o no un po’ di cosucce sul “Berlusconi Occulto” a tutti quei politici, servitori dello Stato, faccendieri e giornalisti che, da qualche tempo, consultano quotidianamente (e persino di ora in ora) il sito www.grandeoriente-democratico.com , in attesa (o nell’aspettativa terrorizzata…) di rivelazioni gustose sul back-office del Potere italiota?
Certo, alcuni politici e uomini di Stato italiani (di destra e di sinistra) plaudono all’ “Operazione Democrazia, Verità e Trasparenza” del mio Gruppo (Grande Oriente Democratico) e i più liberi e indipendenti tra i giornalisti non si sono risparmiati nel raccogliere puntualmente le notizie e le analisi che da Parte Nostra venivano offerte all’opinione pubblica.
Ma da parte della maggioranza degli operatori mediatici, regna ancora, nei riguardi della nostra Operazione, un “silenzio assordante”…
Come mai, persino dopo l’intervista concessa dal sottoscritto al prestigioso settimanale “VANITY FAIR” (per leggerla sul nostro Sito, clicca su: 21 luglio 2010. Intervista del settimanale “VANITY FAIR” a Gioele Magaldi, by Francesco Esposito ) o dopo l’intervista concessa al seguitissimo programma “LA ZANZARA” di Giuseppe Cruciani su Radio 24 (per sentire l’audio dell’intervista su nostro Sito, clicca su 22 luglio 2010. INTERVISTA AUDIO di Gioele Magaldi su RADIO 24 (Radio del SOLE 24 ORE), nessuna agenzia di stampa ha ripreso i contenuti più che meritevoli di approfondimento, trattati in quelle sedi?
Nessuna agenzia di stampa ufficiale e nessun quotidiano, almeno finora.
Solo la preziosissima e insostituibile (se non ci fosse, bisognerebbe inventarla: lode al genio di Roberto D’Agostino) DAGOSPIA ha ripreso l’intervista su VANITY FAIR.
E l’ANSA o l’ADN-KRONOS? Sempre così sollecite nel “notiziare” persino gli starnuti del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi o qualunque inezia sul conto di Silvio Berlusconi, come mai stavolta non hanno “lanciato” nemmeno una riga di commento?
E’ così aggravato lo stato censorio o auto-censorio del giornalismo italiano?
In questi giorni, fiumi di parole inutili, ridondanti e inconcludenti (sui TG come sulla carta stampata) su comparse, comparsine, aneddoti e cronache tautologiche sui presunti misteri della P3, e quando forse Vi si offre l’occasione di fare “vera luce” e “vera informazione” su quanto è accaduto e sta accadendo a monte di questa ormai famigerata inchiesta, tutti “sordi, ciechi e muti” come le tre scimmiette della tradizione?
No, Caro Fratello Silvio, mi concederai che così proprio non va…
Cerchiamo perciò di squarciare il “Velo di Maya” e di offrire al torpore degli organi di informazione di massa italioti qualche occasione di risveglio dalle mollezze estive (anche all’epoca di Tangentopoli, la “macchina informativa” fu lentissima a mettersi in marcia a pieno ritmo… e lo fece solo quando direttori, redattori, inviati e cronisti si resero conto che i loro Padrini della Prima Repubblica erano ormai prossimi al crollo definitivo… Che bell’esempio di giornalismo libero, coraggioso e indipendente…!!!).
Allora, come promesso, regaliamo qualche “chicca” sul “Berlusconi Occulto”.
Vedrai, Fratello Silvio, che alla fine ci sarai grato per averti “riabilitato” rispetto all’immagine “macchiettistica” che viene offerta di te da certa stampa “filo-kommunista”.
Questa immagine da “pragmatico uomo di potere, super-piazzista fortunato, gaffeur un po’ grossier, uomo ignorante e un tantino volgare, benché vincente ed efficace, è stata una MASCHERA eccellente con cui dissimulare la tua autentica cifra come Uomo, come Iniziato, come Massone.
Una Maschera che ti è servita fino ad oggi, ma che sarebbe un peccato rimanesse intatta per coloro che dovranno in futuro raccontare la non comune storia della tua vita.
La Storia di un Grande Manipolatore di energie materiali, ma soprattutto spirituali, almeno secondo ciò di cui tu stesso sei convinto e di cui sono convinti gli adepti più intimi del tuo entourage…
Perciò, prima di dedicarci alla parte “ammonitoria” e “diffidante” di questa Lettera Aperta, consentimi di offrire al pubblico qualche onesta visione del Silvio Segreto…

1. Fanno persino sorridere le modalità approssimative e incerte con le quali alcuni giornalisti e/o studiosi hanno infine messo in luce la natura “iniziatica” e “massonica” del complesso di Villa Certosa in Sardegna (Residenza da Te personalmente curata, nella realizzazione, sin nei minimi dettagli) o del Tuo Mausoleo funebre ad Arcore, all’interno di Villa San Martino. Persino l’autorevole Prof. Marcello Fagiolo - che meglio di altri ha spiegato la natura esoterico-massonica del Mausoleo funebre voluto per sé e i suoi più fidi adepti dal Fratello Silvio Berlusconi - non ha dato una lettura ermeneutica esaustiva e completa di questo e di altri complessi architettonici fatti realizzare con convinto piglio da Libero Muratore dall’attuale Presidente del Consiglio italiano. Di una esplicazione compiuta e filologicamente rigorosa delle realizzazioni paesaggistico-architettoniche di significato massonico-iniziatico del Fratello Silvio, ci occuperemo ben presto Noi di Grande Oriente Democratico. Per rendere effettivo omaggio al genio latomistico di questo Fratello, se non altro.
2. Caro Fratello Silvio, vogliamo “rivelare” alla pubblica opinione i tuoi robusti interessi in fatto di Astrologia? Vogliamo dire che non soltanto hai sempre avuto attorno a te (sedicenti) esperti di questa antica Scienza Iniziatica - consultati ad ogni piè sospinto - ma tu stesso ne sei un appassionato cultore? E diciamolo, via! Mica ti vorrai portare tutti questi segreti nel Mausoleo Massonico…
3. Vogliamo rivelare che la tua idea di come usare il “mondo delle immagini” (Maya=Magia) per formare, guidare, trasformare, manipolare pulsioni, sentimenti, convinzioni delle masse di “spettatori”, lungi dall’essere una casuale idea di un pragmatico imprenditore si fonda su ben radicate convinzioni di manipolazione spirituale delle energie “lunari” del “popolo”. Magari, in seguito, faremo il nome di qualcuno dei fraterni consulenti che, nel tempo, ti hanno aiutato a diventare forse il più significativo “Grande Fratello” (in senso orwelliano-massonico) nel mondo dei Media… E citeremo le letture e gli studi cui Tu e qualche tuo Fraterno Amico e Adepto vi siete ispirati e continuate ad ispirarvi…
4. Anticipiamo, una volta per tutte, Caro Fratello Silvio, che la natura reale della tua strategie e delle tue tattiche verso la Presa, la Ri-Presa e la Conservazione del Potere imprenditoriale, mediatico e politico in Italia (dagli anni settanta e fino ad oggi) è stata scandita da rapporti e relazioni con precisi personaggi, cenacoli e logge dell’establishment massonico mondiale. Non sempre ciò è avvenuto come mi sembra sarebbe dovuto avvenire in una Democrazia liberale occidentale e certo non con quella “trasparenza e pubblicità” che si addice ad un aspirante uomo di governo e statista. Qualora si rendesse necessario, su questa vicenda il Gruppo di “Grande Oriente Democratico” si riserva di fare ampia e graduale luce, a beneficio dei cittadini italiani e dell’opinione pubblica europea e mondiale.



Dopo aver cominciato a ristabilire la Tua autentica “cifra” di “Grande Fratello” con un invidiabile percorso spirituale e filosofico di schietta natura iniziatica e massonica (altro che “ragazzo coccodè”, come ingenuamente ebbe a chiamarti Eugenio Scalfari e come talora sei riuscito a dissimularti volontariamente, assumendo i connotati innocui e bonari del “barzellettiere brianzolo”) e dopo averTi restituito alla natura più autentica della Tua straordinaria esperienza esistenziale, non mi negherai certo il (Fraterno) Diritto di rivolgerti-anche a nome del Gruppo “Grande Oriente Democratico” che indegnamente mi pregio di servire- alcune precise “DIFFIDE” e “AMMONIZIONI”.

1. Intanto, come ben sai (o ti hanno tenuto all’oscuro?), proprio a partire d’oltre Atlantico, dalla Prima Repubblica Democratico-Massonica al mondo, è in atto un ambizioso progetto di rigenerazione e rivoluzione delle dinamiche (invero poco commendevoli) politiche e culturali dominanti nell’era del Figlio del Fratello Bush Senior (2000-2008). Basta con certi intrallazzi profittevoli ma vergognosi e basta con il supporto a regimi politici occidentali che tendano a trasformarsi in “Democrature” stile repubblica delle banane…
2. Difficilmente potrai apostrofare il sottoscritto Fratello Gioele Magaldi come un tuo “critico-oppositore” di ascendenza/derivazione “comunista”. A differenza di tanti neofiti democratici dell’odierna sinistra italiana (post-comunisti a tutti gli effetti), chi Ti scrive, pur avendo all’epoca un Padre iscritto al PCI (ora approdato a posizioni ben più liberali), sin dai suoi 14 anni e per tutti gli anni di frequentazione al Liceo Tasso di Roma (anni ’80) se davanti alla scuola vedeva i comunisti della FGCI, gli autonomi di Autonomia Operaia e i fascistelli del Fronte della Gioventù solidarizzare insieme indossando la kefiah e berciando contro Israele, volentieri li prendeva tutti a calci nel c… Questo perché il sottoscritto era allora, è adesso e morirà quando sarà l’ora come un convinto socialista liberale e libertario, un democratico, insofferente di tutti i dispotismi e tutti gli autoritarismi, sia quelli di marca fascista che quelli di ispirazione stalinista. Chi Ti scrive questa Lettera Aperta era ed è filo-israeliano senza essere ebreo (il nome “Gioele” sta a testimoniare l’amore disinteressato per la cultura ebraica dei miei genitori, il cognome “Magaldi” ha antiche origini fiorentine, essendo proprio di una famiglia patrizia toscana di Priori del Comune di Firenze e Costruttori di chiese cattoliche, peraltro imparentata con Dante Alighieri, la cui nipote sposò appunto un Magaldi). Chi Ti scrive è “cattolico” senza essere clericale, baciapile e senza puzzare di sacrestia o piegarsi davanti alle ingerenze illiberali e confessionali della Curia e della CEI. Chi ti scrive è filo-amerikano (con il “K”) senza essere indulgente con quei politici o Fratelli statunitensi che hanno tradito gli ideali dei Fratelli Massoni Padri Costituenti diverse volte nel corso del XX e agli inizi del XXI secolo… Come nel caso dei supporti alle dittature di Pinochet o Videla o alle diverse porcherie sciamannate combinate dal Tuo amico George Bush Junior… Chi Ti scrive è filo-israeliano, senza rinunciare all’idea che, quando la Palestina non sarà più governata dai terroristi di Hamas, sarà auspicabile procedere alla creazione di uno stato palestinese democratico e laico che possa essere indipendente da Israele, mantenendo con esso buone relazioni economiche, diplomatiche e politiche; nella convinzione, anzi, che Turchia (magari non più governata-male-dal Tuo amico Erdogan), Israele e Palestina possano un giorno far parte ufficialmente dell’Unione Europea. Chi Ti scrive, in conclusione, è un Tuo Fratello Massone che non potrai liquidare facilmente come un contestatore prevenuto, animato da odio irragionevole e incapacità di comprendere le tante e belle realizzazioni (ma quali?) che avresti (ma quando e dove?) compiuto da quando sei in Politica (troppi anni, scarsi risultati: gli italiani stanno meglio o peggio di prima, da quando tu sei sceso in campo prima con Forza Italia e poi col PDL? La risposta sincera a questa domanda la conosci benissimo… e al Tuo Fratello Gioele puoi dare solo risposte sincere… ne va del tuo ONORE di INIZIATO…). Fai inoltre sapere al tuo fido collaboratore ALFAN0 di smetterla di raccontare la “frottola” che Tu saresti l’unico politico che non si è arricchito con la politica. Vogliamo fare un Seminario dove spiegare qual’era la situazione economico-finanziaria e debitoria della Fininvest nei primi anni ’90 e come è adesso? Tu, Caro Fratello Silvio, sai benissimo che la tua “discesa in politica” è stato anche un grande affare economico (per TE e NON PER GLI ITALIANI, purtroppo): spiegalo tu al giovanotto che hai reso Ministro della Giustizia, altrimenti glielo spieghiamo Noi pubblicamente e a suon di numeri, fatti e circostanze…
3. Alla luce di tutto quanto precede, poiché ho saputo che vorresti trascorrere il periodo di agosto in qualche Castello con altri “Cavalieri”, a discutere “fraternamente” di come ri-organizzare il PDL e rilanciare l’azione di governo, non voglio farTi mancare anche il mio CONSIGLIO FRATERNO, in forma di virili diffide e ammonimenti. Ti DIFFIDO dal reiterare, con la nuova stagione, tentativi di approvazione e/o promulgazione di liberticidi e anti-costituzionali atti legislativi. Atti concepiti a personale uso e consumo Tuo e dei Tuoi Cortigiani, atti IPOCRITAMENTE presentati come tutori della libertà dei cittadini, in realtà inconcepibili e impresentabili in qualunque Democrazia dell’Occidente liberale. Mi riferisco ad atti legislativi come il Lodo Alfano, il cosiddetto DDL sulle Intercettazioni e altre “robe simili”… E comunque, sulle tante leggi discutibili (già promulgate durante il tuo malgoverno del Paese, in questi ultimi 16 anni) avrò e avremo modo di parlare in seguito. Peraltro, Ti AVVISO che, come ben presto scoprirai anche a partire dalle Comunicazioni dei lettori/visitatori che andranno on-line fra un paio di giorni sul Sito www.grandeoriente-democratico.com , ci sono ormai alcuni Fratelli Parlamentari PDL ex-Forza Italia pronti a seguire le indicazioni di “Grande Oriente Democratico” e a comportarsi come i “franchi tiratori” della Prima Repubblica. A buon intenditor…
4. Ti DIFFIDO dal fare affermazioni illiberali e anti-democratiche in merito alla legittimità dell’ esistenza di “correnti” all’interno dei partiti in generale e del PDL in particolare. Come ti permetti di chiamare la tua organizzazione “Popolo delle Libertà” e poi di essere così dispotico, tirannico e liberticida? All’interno di uno Stato Liberale e di diritto i partiti politici sono il sale della DEMOCRAZIA; analogamente, all’interno dei Movimenti o dei Partiti le “correnti” sono la garanzia del pluralismo e della dialettica tra diverse opinioni. O sei in grado di tollerare solo il PENSIERO UNICO, il TUO, per la precisione? Bè, in questo sei perfettamente identico al tuo CARO FRATELLO GUSTAVO RAFFI (illegittimo) GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA. Non sopportate alcun dissenso o libero pensiero critico, perché il nucleo della vostra natura è profondamente autoritario e illiberale.
5. Ti DIFFIDO dal non prenderti le tue responsabilità in relazione alla cosiddetta vicenda “P3”. Invece di scaricare le responsabilità sui “Fratelli/Sodali” che hanno agito nel tuo diretto interesse, chiamandoli “4 pensionati sfigati”,mostra un po’ di coraggio e lealtà verso coloro che per Te si sono esposti. Nessuna giustificazione per loro, che sono grandi e vaccinati e ben sapevano (laddove lo abbiano fatto) di violare le leggi dello stato nel loro e nel Tuo interesse, ma appare riprovevole che la gente (da anni) si becchi galera e condanne per servire e proteggere un “CESARE” che non ha il coraggio di prendersi le sue responsabilità davanti alla Legge e alla pubblica opinione.
6. Ti DIFFIDO dal continuare a tenere sciolti “i tuoi cani-cortigiani” contro il leale, legittimo ma fermo dissenso, all’interno del PDL, portato aventi (doverosamente) dagli Onorevoli Fini, Bocchino, Granata, Buongiorno, Della Vedova, Urso e da tutti gli altri parlamentari che ovviamente non ritengono il centro-destra come COSA TUA, bensì come la rappresentanza democratica e liberale di tanta parte dell’elettorato italiano. TI INVITO, anzi, a promuovere una strutturazione del PDL come un vero partito/movimento democratico: con partecipazione di iscritti ed elettori della base che scelgano i rappresentanti di tutti gli organi interni. O vuoi continuare ad operare come un Faraone o un Imperatore asiatico dell’antichità? E fai presente al MINISTRO LA RUSSA che le “scuse e le auto-critiche” sono cosa che pretendevano soprattutto i Tribunali fascisti e comunisti: se ne vada via lui dal PDL, insieme a Cosentino, Verdini, Dell’Utri, Mantovano, etc., piuttosto che tentare di intimidire i dissidenti come Granata, che hanno solo avuto il coraggio di pensare e parlare liberamente. TI CONSIGLIO anche di smetterla di parlare di “politica politicante”, “teatrino della politica”, “abbasso i professionisti della politica”… Da circa 16 anni, prima in Forza Italia e poi nel PDL i principali “politicanti” sono quelli che hai voluto e scelto direttamente Tu, senza alcuna designazione da parte della base degli elettori. Il “teatrino” lo fai soprattutto Tu, sia in Italia che all’estero, in innumerevoli performances di dubbio gusto, ampiamente irrise dai media internazionali. Anche in questo caso si tratta di “cospiratori kommunisti”? Quanto al “professionismo in politica”, si tratta di un discorso complesso (che riprenderò in seguito), ma forse è venuto il momento di DIRTI che, invece, il massiccio afflusso di persone che fanno altri mestieri (rispetto alla politica) in Parlamento ha creato una serie sterminata di micro-conflitti di interessi. Se uno fa il medico, l’avvocato, il commercialista, il costruttore, il prof. universitario etc., spesso, una volta diventato Onorevole, invece di curare gli interessi della collettività, si occupa di favorire la corporazione cui appartiene se non addirittura il proprio particulare professionale…
7. Ti DIFFIDO dal perseverare nei tentativi spudorati e ignobili di defenestrare uno dei pochi spazi di libera inchiesta giornalistica italiana: il TEAM di “ANNOZERO” di MICHELE SANTORO, Marco Travaglio incluso (altro che velenose profferte e “distinguo” del Tuo FRATERNO AMICO CONFALONIERI…).A questo proposito, stia in campana anche il Direttore Generale della RAI Mauro Masi e la smetta di fare “mobbing” su Santoro per compiacere TE, GRANDE FRATELLO SILVIO. UN GRANDE FRATELLO dal conflitto di interessi sempre più grave e irrisolto e che ha persino regalato agli italiani - forse per la prima volta nella storia - una perfetta equiparazione in termini di “equilibrio dell’informazione”, tra il prestigioso TG 1 e l’assai meno prestigioso TG 4…
8. TI INVITO ad occuparti da subito di intelligenti ricette per il rilancio economico del “Sistema Italia”: prima che la crisi non dia vita ad asprissime ripercussioni sociali. Le manovre “lacrime e sangue” e i “tagli” sono buoni a farli tutti. Dal “geniale imprenditore privato” Berlusconi ci si attendeva e attende qualcosa di più… Comunque, anche su questo punto, Noi di Grande Oriente Democratico cercheremo di darti qualche buon suggerimento concreto e preciso se tu e il Ministro Tremonti non sapete “cavare un ragno dal buco”… E poi, per continuare a tenerti in sella nonostante il tuo MAL-GOVERNO, non confidare troppo nell’insipienza, nell’inettitudine, nelle laceranti divisioni e nell’”afasia stitica” attuale del Centro-Sinistra… Tanto più che, come sai benissimo, da provetto ASTROLOGO quale sei, il pianeta SATURNO sta per transitare di nuovo in BILANCIA, al tuo ASCENDENTE, in congiunzione con i tuoi SOLE E MERCURIO natali… Mentre URANO di transito in ARIETE si sta per mettere in opposizione ad essi… Per tacere di altri importanti aspetti planetari incalzanti e disarmonici… Chi lo sa…? Magari, all’improvviso, dalle donne e dagli uomini della sinistra democratica italiana potrebbe venire qualche benefico “colpo di reni”… e qualche rinnovata volontà unitaria.



A questo proposito, terminata la LETTERA APERTA n.1 AL FRATELLO SILVIO BERLUSCONI, vorrei rivolgere un’umilissima ESORTAZIONE agli ONOREVOLI BERSANI, D’ALEMA, VELTRONI, DI PIETRO, CASINI e RUTELLI.

A tutti costoro (compreso CASINI, se ha risolto i suoi dubbi amletici) vorrei suggerire, a nome mio e di tanti altri cittadini italiani (massoni e non), di costituire da subito una COALIZIONE che si candidi a governare il Paese nel giorno (vicino o lontano) in cui l’attuale governo Berlusconi fosse sfiduciato in Parlamento o terminasse naturalmente la legislatura. Una COALIZIONE di cui decidere subito, con delle democratiche elezioni primarie capaci di appassionare l’opinione pubblica, sia il LEADER che sarà candidato a Palazzo Chigi tra sei mesi, un anno o nel 2013, sia gli organi direttivi. Questa ESORTAZIONE e questo INVITO valgono anche per Rutelli e per Casini, soprattutto qualora quest’ultimo abbia deciso di fare del suo U.D.C. un partito erede della migliore tradizione laica e non confessionale della Democrazia Cristiana, abbandonando genuflessioni e ammiccamenti anacronistici (che non portano molti voti, a conti fatti) con la Curia Vaticana e la CEI e promuovendo piuttosto i valori tradizionalmente cristiani di solidarietà sociale, moderazione, capacità di mediazione politica tra gli estremismi e senso delle istituzioni.
Se invece Rutelli e soprattutto Casini ritengono di continuare a fare ad vitam i “pesci in barile” e si crogiolano nel sogno impossibile di un “governo istituzionale di grandi intese” oppure nella fallace speranza che il “problema Berlusconi” si risolva da sé o grazie alla coraggiosa ma impari lotta condotta dai “finiani”, allora “vadano con Dio e buona fortuna”.
In questa seconda ipotesi, siano i principali leaders del Centro-Sinistra citati (Bersani, D’Alema, Veltroni, Di Pietro), di concerto con gli altri dirigenti della stessa area e dei rispettivi partiti, a formare al più presto una COALIZIONE UNITARIA E COMPATTA candidata a battere Berlusconi.
A BERSANI, non in quanto massone, ma come semplice cittadino ed elettore “di sinistra”, vorrei dire che, come Segretario del PD, può esercitare un ruolo organizzativo e di mediazione molto importante e gratificante, anche se lo sconsiglio dal candidarsi come leader della NUOVA COALIZIONE.
A D’ALEMA e VELTRONI (compresi i vari veltroniani-franceschiniani e i vari d’alemiani), vorrei far osservare che quando smetteranno di farsi la “guerra civile” sarà sempre troppo tardi… Abbiate uno scatto d’orgoglio, ciascuno di Voi rinunci a proporsi come leader maximo del PD o della COALIZIONE e aiutate armoniosamente Bersani ad organizzare ed espandere nella società civile il partito e, conseguentemente, il Centro-Sinistra. Preparatevi a fare i ministri o a ricoprire qualche altro importante ruolo istituzionale, ma lasciate che ad affrontare Berlusconi come “punta di diamante” della NUOVA COALIZIONE di CENTRO-SINISTRA sia qualcun altro, più adeguato alla specificità dell’antagonista e più in grado di entusiasmare la maggioranza degli elettori italiani.
A DI PIETRO vorrei fare i complimenti per aver posto con chiarezza il problema di individuare un leader della COALIZIONE da subito, per dargli tempo e modo di essere conosciuto e apprezzato da tutti gli elettori.
A TUTTI i dirigenti del centro-sinistra, come cittadino italiano ed elettore, vorrei raccomandare di abbandonare personalismi, narcisismi ed egoismi. Disuniti si perde e il Paese va in malora, mentre Berlusconi e la sua Corte continuano ad “ingrassare”. Anzi, ci si preoccupi di risarcire e di ri-aggregare anche quel personale politico di sinistra ingiustamente (e stupidamente) escluso dall’accesso al Parlamento nelle ultime (sciagurate) elezioni del 2008.
Personalmente, se debbo dire la mia su quale candidato proporrei/voterei alle eventuali primarie: parlerei di un ticket NICHI VENDOLA e IGNAZIO MARINO. Come candidati PREMIER (VENDOLA) e VICE-PREMIER (MARINO). Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: non si tratta di Fratelli Massoni, ma semplicemente di un “ticket” ben assortito, dotato di adeguato carisma e di una immagine di freschezza e novità unita a solidità intellettuale e politica.
Tornerò/torneremo su questa proposta: ne faremo un “tormentone”, sappiatelo.
E se, in qualità di Massoni di “Grande Oriente Democratico” non esprimeremo mai preferenze partitiche per il centro-sinistra o per il centro-destra, qualcuno di Noi, come cittadino italiano simpatizzante di sinistra, sarà ben lieto di mettersi al servizio di una NUOVA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA, arrecando il valore aggiunto delle proprie relazioni (non trascurabili) e delle proprie risorse comunicative, organizzative ed intellettuali (ancora meno trascurabili).
Relazioni e risorse che, in tutta Italia, potrebbero fare la differenza in moltissime situazioni locali… e determinare clamorosi capovolgimenti nelle elezioni per il prossimo Parlamento.

Gioele Magaldi

P.S. Che non venga in mente al Fratello Silvio Berlusconi e/o al Fratello Gustavo Raffi e/o a qualche loro scagnozzo o cortigiano di intraprendere azioni improprie e illegali nei riguardi di nessun membro di Grande Oriente Democratico… Primo: non siamo gente che “porge l’altra guancia”; secondo: per ogni “azione” simile c’è il rischio di una reazione dieci volte più incisiva e dolorosa; terzo: credeteci, non ci sono le condizioni internazionali perché vi possiate consentire “certe libertà”. Rischiereste di farvi molto, ma molto male e di screditarvi definitivamente dinanzi a chi vi osserva e vi giudica, con la piena autorità per farlo. E la forza necessaria a sanzionarvi pesantemente.